Mondiali 2026 sempre più vicini per l'Inghilterra, implacabile in Serbia

I vicecampioni d'Europa hanno riportato dall'intimidatorio stadio Rajko Mitic, quello della Stella Rossa, una quinta vittoria in altrettante partite di qualificazione, tutte concluse senza subire il minimo gol.
Lo hanno fatto, inoltre, con autorevolezza, nonostante le assenze (forfait a settembre di Stones, Bellingham, Foden, Saka, ecc.) e l'ambiente ostile, al termine di un duello a senso unico terminato in dieci dalla Serbia.
Harry Kane (33esimo), Noni Madueke (35esimo) e Ezri Konsa (52esimo) hanno indirizzato gli inglesi verso il successo. Marc Guehi (75esimo), sulla scia dell'espulsione del capitano serbo Nikola Milenkovic, e poi Marcus Rashford su rigore (90esimo) hanno arrotondato il risultato.
Staccare il biglietto per la Coppa del Mondo nordamericana sembra ormai una formalità per la squadra di Thomas Tuchel prima delle sue ultime tre uscite dell'anno.
Con 15 punti, domina il gruppo K dall'alto, davanti all'Albania (2a, 8 punti) e alla Serbia (3a, 7 punti), relegata a otto punti con, tuttavia, una partita in più da disputare.
Il successo di Belgrado rappresenta, a più lungo termine, un riferimento su cui potrà fare affidamento il selezionatore dei Three Lions, il cui inizio di mandato nel 2025 aveva potuto frustrare alcuni tifosi.
"Abbiamo giocato con molta intensità, abbiamo lavorato duramente, è stato lavoro di squadra nella sua forma più pura. Abbiamo mostrato la nostra qualità, abbiamo impedito alla Serbia di tirare in porta, non le abbiamo lasciato alcuna occasione, e per riuscirci, bisogna lavorare duramente", ha analizzato Tuchel al microfono di ITV1.
Martedì si sono visti il movimento, l'energia e i lampi individuali che Tuchel desiderava vedere, con alcuni grandi protagonisti in campo.
L'ala del Newcastle Anthony Gordon, preferito a Rashford al fischio d'inizio, si è messo in evidenza in diverse occasioni come Elliot Anderson, il giovane centrocampista difensivo del Nottingham Forest, titolare per la seconda partita di fila.
In assenza di Jude Bellingham e Cole Palmer, entrambi infortunati, Morgan Rogers ha fatto anche delle meraviglie nel ruolo di numero 10, guadagnando punti nella sfida a distanza che stava conducendo con Eberechi Eze.
La sua deviazione sottile verso Noni Madueke ha permesso all'ala dell'Arsenal di andare a segnare il secondo gol della serata (35esimo, 2-0), tra le altre cose.
L'apertura del punteggio è arrivata dall'inevitabile Harry Kane (33esimo, 1-0), il capitano che ha segnato il suo 74esimo gol in nazionale di testa su un corner di Declan Rice.
L'attaccante del Bayern Monaco ha anche provocato il cartellino rosso di Milenkovic, che lo ha atterrato in ritardo mentre si involava verso la porta.