Messi, il mago non trema: doppietta decisiva, Inter Miami è in finale!

Dopo aver osservato un digiuno forzato di due partite a causa di un infortunio alla coscia destra, il genio di Messi è tornato a illuminare il campo. Al 77', con un rigore glaciale, ha ristabilito la parità sull'1-1. Poi, a soli due minuti dal novantesimo, una combinazione sublime con Jordi Alba ha visto la sua magia culminare nel gol che ha portato in vantaggio i padroni di casa dell'Inter, scatenando il delirio.
A blindare il risultato e sigillare il 3-1 ci ha pensato Telasco Segovia, che ha messo il sigillo nel tempo di recupero. Una vittoria che riporta Miami in finale di Leagues Cup, la prestigiosa competizione che mette a confronto le stelle della Major League Soccer con i talenti della Liga-MX messicana. Un torneo che l'Inter ha già conquistato nel 2023, proprio nella stagione d'esordio di Messi in MLS.
Le parole dell'assistente allenatore Javier Morales, al timone a causa della squalifica di Javier Mascherano, sono un inno al numero dieci: "Non abbiamo parole per descrivere Leo (Messi)," ha dichiarato con evidente ammirazione.
"Si è allenato per soli due o tre giorni, eppure ha giocato 90 minuti, incantando con la sua performance, creando occasioni e segnando gol decisivi." Un vero prodigio.
Lo stesso Messi, rientrato in campo dopo aver giocato una sola volta dal suo infortunio del 2 agosto, ha confessato con sorprendente onestà di aver provato un pizzico di timore prima e durante la partita.
"Mi sono preparato intensamente per questa partita perché sapevo quanto fosse cruciale, affrontando un avversario formidabile che ci aveva già superato due volte quest'anno", ha rivelato. E poi la confessione, un lampo di umanità nel campione: "La verità è che nel primo tempo ho avvertito un po' di paura, ma nella ripresa mi sono sciolto e tutto è diventato più naturale."
Ora, l'Inter Miami si prepara per la finale di domenica, dove affronterà i Seattle Sounders. Questi ultimi hanno conquistato il loro posto con un'impressionante vittoria per 2-0 contro i campioni in carica della MLS Cup, i Los Angeles Galaxy, in un match vibrante in California.
Le reti decisive di Pedro de la Vega al 7' minuto e di Osaze Rosario al 57' hanno spinto i Sounders verso la vittoria. Hanno poi dovuto stringere i denti e resistere in inferiorità numerica dopo che Nouhou Tolo è stato espulso all'83' per un tackle scivolata su Gabriel Pec.
Con la finale già in tasca, sia Miami che Seattle si sono assicurate un posto garantito nella CONCACAF Champions Cup 2026. Un traguardo significativo, a cui si aggiungerà anche il vincitore della finale per il terzo posto tra Orlando e Los Angeles.
In un primo tempo carico di adrenalina a Fort Lauderdale, il croato Marco Pašalić ha gelato il pubblico del Chase Stadium, firmando il gol del vantaggio per Orlando proprio nel recupero del primo tempo. Un duro colpo per i padroni di casa.
Un passaggio filtrante di Luis Muriel in area, un rimpallo sfortunato dopo il tentativo di Maximiliano Falcon di allontanare il pericolo, e la palla è tornata tra i piedi di Pašalić, che con un potente tiro di sinistro ha trafitto la rete. Le veementi proteste dei giocatori dell'Inter, convinti che la palla avesse colpito il braccio di Pašalić, sono state vane: il VAR ha esaminato l'episodio e ha confermato la regolarità del gol.
L'Orlando, vera e propria bestia nera dei rivali statali in questa stagione (avendoli già umiliati due volte), ha continuato a erigere un muro invalicabile nella ripresa. Luis Suarez ha impegnato Pedro Gallese con una potente conclusione, mentre Messi, pur minacciando la porta avversaria in due occasioni, si è trovato intrappolato in una marea di difensori, incapace di trovare lo spiraglio giusto.
La partita ha iniziato a svoltare al 59' minuto, quando l'arbitro guatemalteco Walter Lopez ha negato all'Orlando un rigore evidente per un fallo di Sergio Busquets su Ivan Angulo, scatenando le prime polemiche.
Poi, al 74', la svolta definitiva a favore di Miami: il subentrato Tadeo Allende è stato atterrato in area. Il difensore David Brekalo, nel tentativo di fermarlo, ha commesso un fallo evidente trattenendo la maglia, un'azione che gli è costata il secondo cartellino giallo e l'inevitabile espulsione.
Mentre Brekalo abbandonava il campo, Messi si è incamminato verso il dischetto, con la freddezza dei predestinati. E, come un orologio svizzero, il fuoriclasse argentino ha spiazzato Gallese, infilando la palla nell'angolo inferiore destro e facendo esplodere il Chase Stadium.
Undici minuti dopo, il secondo sigillo di Messi ha scatenato un'ondata di gioia incontenibile. Ma mentre Miami celebrava, l'allenatore dell'Orlando, Oscar Pareja, si mostrava furente per l'arbitraggio del secondo tempo. La sua ira si è concentrata in particolare sul secondo cartellino giallo a Brekalo, che a suo dire "non era assolutamente un'ammonizione".
Morales, tuttavia, ha difeso a spada tratta la decisione arbitrale, affermando che era "chiaro che il difensore ha afferrato Tadeo" e che, senza quella trattenuta, il giocatore avrebbe avuto la chiara occasione di segnare.