L'Atlético e Saúl si dicono addio: è rottura definitiva dopo una lunga storia d'amore

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L'Atlético Madrid continua a rinnovare profondamente la propria rosa in vista della stagione 2025-26. Dopo aver ufficializzato cinque nuovi acquisti, il club colchonero saluta anche alcuni protagonisti delle ultime annate. Tra questi c'è Saúl Ñíguez, con cui è stato raggiunto un accordo per la rescissione consensuale del contratto.
Il centrocampista di Elche, legato al club fino al 2026, non rientrava più nei piani di Diego Simeone. Già nelle ultime stagioni era stato ceduto in prestito, prima al Chelsea (2021-22) e poi al Siviglia (2023-24), segnali evidenti di un graduale allontanamento dal progetto tecnico.
Saúl, che ha già trovato un'intesa con il Flamengo di Filipe Luis, lascia l'Atlético dopo aver collezionato 427 presenze, 48 gol e sei trofei. Cresciuto nella cantera colchonera, è il nono giocatore con più partite nella storia del club, e si congeda da leggenda, nonostante un rendimento in calo negli ultimi anni.
Il suo momento d'oro risale alla stagione 2015-16, quando esplose definitivamente nel panorama internazionale grazie a prestazioni dominanti a centrocampo, culminate con 9 gol — il suo miglior bottino in carriera — e 40 presenze da titolare. In quel periodo, era un elemento imprescindibile nello scacchiere tattico del Cholo Simeone, capace di unire quantità, qualità e gol spettacolari.
Da stella a promessa incompiuta
Saúl è il quinto giocatore più impiegato dell'era Simeone con 427 presenze, dietro solo a Griezmann (445), Correa (469), Oblak (495) e Koke (661). Anche per minuti giocati (28.593) e presenze da titolare (318), figura tra i primi cinque, superato da nomi come Godín, Oblak, Griezmann e Koke.
In termini realizzativi, è il sesto miglior marcatore della gestione Simeone, con 48 reti all’attivo. Un dato ancora più significativo se si considera che tutti i giocatori che lo precedono in questa classifica — Griezmann (196), Correa (88), Diego Costa (75), Falcao (70) e Morata (58) — sono attaccanti di ruolo.
Un addio dal sapore agrodolce: Saúl lascia la squadra che lo ha cresciuto, e che lo ha visto toccare l'apice, ma anche smarrirsi. Resta però il ricordo di un centrocampista totale, che ha incarnato per anni lo spirito battagliero dell'Atlético.