I quarti di finale di Coppa Italia sono stati inaugurati da due squadre che presentano un curioso numero di somiglianze: Inter ed Atalanta, che si sono date battaglia nello storico San Siro.
Le due protagoniste del martedì sera sono entrambe nerazzurre, hanno sede in Lombardia - l'una a Milano e l'altra a Bergamo - sono strisciate e sono state fondate ad un solo anno di distanza.
Tuttavia, l'ultimo secolo calcistico parla chiaro e lo fa in favore della milanese, molto più titolata della rivale e generalmente più grande, più conosciuta a livello internazionale e con una stella cucita sulla maglia.
Ciononostante, anche se può sembrare che la bilancia penda nettamente a favore di una delle due, che appare superiore, è opportuno riconoscere alla Dea una crescita strepitosa nell'ultimo decennio, tale che oggigiorno gli atalantini competono al massimo livello del Paese.
Gli spettatori presenti al Giuseppe Meazza hanno potuto assistere ad un match estremamente equilibrato, in cui gli schieramenti si sono contesi un gran numero di palloni a centrocampo.
Il primo tempo non si è rivelato particolarmente emozionante. I padroni di casa hanno forse dominato in quanto ad occasioni pericolose, ma oltre al palo colpito da Çalhanoglu non si sono osservate azioni realmente interessanti.
Il velenoso tentacolo del "Polipo"
Al rientro dagli spogliatoi è cambiata leggermente la musica, soprattutto quando al 57' Darmian ha aperto le marcature, cambiando la parità che era stata sancita dall'invariato zero a zero.
Il "Polipo" si è dimostrato, ancora una volta, attento e scaltro. Dopo aver notato che la retroguardia dell'Atalanta era impegnata con le marcature di Lukaku e Lautaro, ha pensato di andare direttamente al tiro ed ha vinto la scommessa.
Usando l'argentino come sponda, il terzino si è trovato all'interno dell'area dopo essere sgusciato tra due avversari. Con una rasoiata precisa di sinistro, ha superato Musso nell'angolino basso, senza sbavature.
Il gol firmato dal difensore è valso la qualificazione alle semifinali alla formazione del Biscione che, dopo un'inizio di stagione altalenante, ha cominciato un'apprezzabile serie di risultati positivi. Inoltre, con il Napoli che si allontana sempre più in Serie A, la scalata in Coppa Italia acquisisce molta più importanza e chi è ancora in gioco dimostra fame da trofeo.
Dopo 19 anni dall'ultima volta, la Dea si trova nuovamente fatta fuori dalla cugina strisciata di Milano, che nella stagione 2004-05 aveva già dato una lezione ai bergamaschi, registrando un totale di 4-0 nel due appuntamenti di andata e ritorno.
Essendosi assicurata il biglietto per la prossima fase della competizione, l'Inter non può fare altro che attendere la squadra che avrà la meglio tra Juventus e Lazio, la quale sarà la prossima avversaria della milanese in semifinale.
Altra curiosità statistica è data dal dato di scontri diretti tra Inzaghi e Gasperini. I due tecnici si erano incontrati 15 volte, prima di oggi, ed il tabellone riportava cinque pareggi e cinque vittorie a testa. Con l'aiuto di Darmian, l'ex attaccante della Lazio porta il pendolo dalla sua parte.