VAR e rigori in Serie A: com’è cambiato il calcio con la nuova tecnologia
Fortemente desiderato da molti, amato e odiato, fonte di numerose discussioni post-partita, il VAR è senza dubbio è una delle più grandi innovazioni introdotte nel mondo del pallone degli ultimi anni. Il tema del VAR e rigori in Serie A è uno piuttosto scottante. Da una parte i sostenitori che lo considerano essenziale per un calcio “pulito”, dall’altra i detrattori che lo considerano fautore di un calcio non-calcio fatto di interruzioni, tempi biblici di visione delle immagini e perdita della spettacolarità. Come la nuova tecnologia ha influenzato i risultati dei match e la scelta dei rigori?
Cos’è il VAR e come funziona?
Il VAR (Virtual Assistant Referee) è una tecnologia utilizzata dal giudice di gara per esaminare, attraverso uno schermo apposito posto a bordo campo, le situazioni o gli eventi dubbi o al limite. Approvato per la prima volta nel 2016, è arrivato nella Serie A nella stagione calcistica successiva modificando irreversibilmente il modo di vivere le partite (e anche di giocare le scommesse sportive).
Come funziona il VAR? È molto semplice. I responsabili in sala VAR seguono tutte le azioni della partita attraverso diversi schermi, comunicando costantemente via radio con il giudice di gara ed informandolo sugli episodi o sulle decisioni da rivedere. Dopo aver informato l’arbitro, essi possono richiamarlo alla cosiddetta On Field Review, ovvero la revisione su campo. Ma è sempre e solo l'arbitro a stabilire se accettare di rivedere l’azione e definirne le eventuali conseguenze. Il VAR può essere utilizzato in specifici casi quali possono essere
- Assegnazione di un gol (VAR Gol Review) nel qual caso vi siano state situazioni dubbie o al limite nell’azione che ha poi portato alla rete;
- Assegnazione di un rigore in questo caso l’arbitro può essere richiamato dai suoi assistenti per rivedere un’azione che può o non può portare ad un penalty;
- Cartellino rosso per ritirare o confermare l’azione nel caso di situazioni da espulsione;
- Errore di identità quando ad esempio si è stato ammonito o espulso il giocatore sbagliato per uno scambio.
Dati i casi in cui l'arbitro può rivedere la situazione, eventualmente decidendo di annullare o confermare l'azione, appare evidente come VAR e rigori in Serie A siano stati sin dall'inizio al centro delle discussioni.
Com’è cambiata la Serie A dall’introduzione del VAR
Introdotto per la prima volta in Italia durante la partita tra Juventus e Cagliari nella stagione calcistica 2017/2018, il VAR ha influenzato in modo decisivo le partite impattando significativamente sui risultati finali. Basta pensare che solo nel 2021 sono stati assegnati ben 44 rigori da VAR. L’Inter è stata la squadra con il più alto numero (6), seguita da Fiorentina, Lazio e Milan (5). Mentre squadre come la Roma non hanno visto penalty assegnati tramite revisione delle immagini.
Cosa suggeriscono le statistiche? Dati alla mano appare evidente un dettaglio: VAR e rigori in Serie A sono strettamente collegati. Attraverso una rapida comparazione dei penalty concessi nelle precedenti stagioni di calcio con i dati più recenti appare chiaro come, con l'uso dell'assistente virtuale, i calci da dischetto concessi siano stat notevolmentei di più. La stagione 2019/2020 è stata quella con il più alto numero di rigori assegnati: ben 187 durante il campionato, con una media di 4,92 a giornata.
È indubbia l'influenza del VAR, dunque, sui match della massima lega italiana. Grazie all’assistente virtuale gli arbitri hanno la possibilità di correggere e rimediare ai propri errori. Eppure non mancano polemiche e discussioni, puntuali in ogni weekend di Serie A e dopo i turni infrasettimanali. D’altronde, la scelta finale spetta sempre all’arbitro, dettaglio che può creare spazio per interpretazioni personali.
I pro e i contro del VAR in Serie A
Sul tema del VAR e rigori in Serie A si potrebbero spendere tantissime parole. I pro e i contro della tecnologia sono numerosi a seconda dei punti di vista. Perché sebbene da un lato l’assistente virtuale ha permesso di compiere meno errori nel giudicare azioni e situazioni, dall’altra parte è innegabile che abbia compromesso la qualità dello svolgimento del match, impattando in modo significativo sulla spettacolarità.
I vantaggi della tecnologia, approvata già a partire dal 2016, sono evidenti. Primo fra tutti il minore e sottilissimo margine d’errore. Grazie alla revisione in tempo reale delle situazioni dubbie o al limite, è possibile evitare di compiere errori. Quasi sempre. La decisione finale, infatti, spetta all’arbitro che può interpretare un’azione in modo differente dai suoi assistenti di gara. VAR non significa solo consultare lo schermo a bordo campo, ma anche avere un supporto dai collaboratori nella sala designata. Questi possono semplicemente confermare una decisione presa dal giudice di gara attraverso la comunicazione radio, velocizzando così l’azione.
I contro della tecnologia sono da attribuirsi fondamentalmente alla On Field Review. Quando l’arbitro viene richiamato a visionare l’azione, la gara subisce una brusca interruzione che spesso si protrae per diversi minuti. Inoltre si perde la spettacolarità del match. Basti pensare a tutte le volte che si è esultato per un gol, annullato dopo la revisione.
Rigori e Var in Serie A: cosa aspettarsi?
Quello del VAR e rigori in Serie A continuerà ad essere un argomento bollente nel mondo del pallone. Tra critiche e polemiche, difensori e detrattori, la tecnologia presenta certamente i suoi vantaggi e svantaggi. Sebbene la qualità della visione della gara dal punto di vista degli spettatori e dei tifosi sia significativamente impattata dall'assistente virtuale, permette comunque di evitare grossi errori nel giudizio di azioni al limite o addirittura nell'attribuzione di rigori o gol. È evidente dunque come il VAR rappresenti un grande alleato per i giudici di gara. Tutto sta nel suo giusto utilizzo.
Sono stati in tanti a lottare per la moviola in campo, strumento utile per un calcio più pulito e giusto, senza errori arbitrali. Certo, gli aspetti da migliorare ci sono, ma c'è anche il tempo per farlo. Intanto quello che si può prevedere e immaginare su VAR e rigori in Serie A è l'incremento costante del numero di penalty assegnati alle squadre.