Mark Van Bommel, allenatore del PSV Eindhoven, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita di Champions League contro l'Inter di mercoledì sera alle ore 21. La squadra olandese è prima in campionato con 21 punti dopo sette giornate: domani sia la squadra di Spalletti che il Psv Eindhoven si giocano molte dello loro chance di qualificazione agli ottavi di finale di Champions League.
L'ex giocatore del Milan inizia affrontando il periodo nel club rossonero e sottolinea come fosse speciale affrontare l'Inter nel Derby di Milano: "Bel periodo al Milan, mi è piaciuto giocarci e naturalmente l'Inter era il principale rivale cittadino e in Serie A. Ma questa è una partita diversa, è Champions League, noi siamo in Olanda e loro in Italia. Sono passati 7 anni, ma è sempre speciale giocare contro un avversario così".
Continua analizzando il match e il suo avversario di domani ovvero l'Inter: "Ogni avversario ha punti forti e deboli, abbiamo analizzato l'Inter. L'importante è non aver paura, quello che pensiamo e l'analisi che abbiamo fatto non li dirò". E prosegue: "L'Inter come le altre grandi squadre italiane ti dà sempre il senso che stai giocando bene, poi succede qualcosa all'improvviso che cambia la partita. In Italia ci sono piccole differenze tra le squadre, i dettagli decidono. Questa è la differenza rispetto all'Olanda".
Successivamente punzecchia il tecnico interista Luciano Spalletti affermando come non lo conosca benissimo e che ogni tanto varia il modo di giocare, cosa non comune in quanto di solito si studia e si conosce molto bene il tecnico e gli avversari che si andranno ad affrontare: "Ogni allenatore prova a trasmettere il suo carattere alla squadra. Spalletti è un tecnico da 25 anni, Empoli, San Pietroburgo, due volte Roma. Non lo conosco benissimo e credo che ogni tanto cambi il modo di giocare".
Infine offre una breve considerazione in risposta al fatto che l'Inter non sia una squadra tipicamente italiana: "Il catenaccio non c'è più, il calcio è aperto rispetto alla generazione di Gullit e Rijkaard. Questo fa bene al calcio italiano, oggi ne parliamo di più e questo significa molto".