E' arrivato travolto dall'affetto dei tifosi, estasiati dall'Ajax della passata stagione. Ora Lasse Schone sta vivendo una nuova era della sua carriera in quel di Genoa, non in lotta per il vertice, ma per salvare la categoria. Il mondo dei Lancieri non può non mancare, anche se il rimpianto non fa parte del vocabolario del danese.
Intervistato da Algemeen Dagblad, Schone non ha però certo nascosto di essere in un mondo completamente diverso a quello vissuto per anni. Del resto la scorsa primavera sfiorava la finale di Champions League e conquistata l'Eredivisie giocando insieme a De Jong, Tadic e compagni un calcio spettacolare.
Schone è al Genoa, con uno sguardo la passato malinconico:
"Certo che mi manca l'Ajax, quando li vedo giocare in Champions un po’ soffro. Ma non ho rimpianti, non voglio vedere questa mia nostalgia come una cosa negativa. Anzi, mi piace".
Ten Hag era intenzionato a voltare pagina e Schone, troppo avanti con gli anni, non avrebbe avuto spazio:
"Meglio così, piuttosto che avere a che fare con un allenatore che dice bugie. E poi la scorsa stagione è stata il modo perfetto per chiudere la mia esperienza all’Ajax”.
Schone sta sperimentando lo shock culturale di un paese diverso:
"Non sei convocato? Ti arriva un messaggio, punto e basta. E non devi lamentarti. Ma è un tipo di cultura che non posso e che non voglio affatto cambiare".
A stupire Schone sopratutto i vari cambi in panchina in Serie A:
"A Brescia licenziano un allenatore e lo nominano di nuovo dopo un mese. Qua è possibile. E il ritiro? Credono fermamente nell'utilità. Quando dico che all'Ajax dovevamo essere al club tre ore prima della partita, mi guardano in modo strano...".