Rashford infiamma lo United da Barcellona: "È in terra di nessuno"

Ceduto al Barcellona, Marcus Rashford non dimentica il club della sua vita. L'attaccante inglese, intervenuto nel podcast 'Rest is Football' con Gary Lineker e Micah Richards, ha espresso tutta la sua preoccupazione per la deriva del Manchester United, incapace di tornare nell'élite più di un decennio dopo l'addio di Sir Alex Ferguson.
Sui motivi della crisi, Rashford ha individuato la radice nella mancanza di coerenza e pazienza nella gestione: "Quando Ferguson era al comando, c'erano principi che andavano dalla prima squadra a tutta l'accademia. Un'intera generazione capiva cosa significasse giocare nello stile del Manchester United".
Secondo l'ex numero 10 dei red devils, l'assenza di una linea chiara ha compromesso le ambizioni del club: "Se cambi sempre direzione, è impossibile puntare a vincere il campionato. Potresti vincere qualche coppa minore se hai un buon allenatore e buoni giocatori, ma… Siamo stati molto lontani da ciò che ci si aspetta allo United. Visti da fuori, come ho fatto negli ultimi mesi, viene da chiedersi: 'cosa ti aspetti?'. La gente dice da anni che siamo in transizione, ma per esserlo devi iniziarla. E direi che la vera transizione non è ancora cominciata".
Rashford ha indicato il Liverpool come modello di riferimento: "Quando hanno ingaggiato Klopp, si sono affidati a lui e lo hanno sostenuto. All'inizio non hanno vinto nulla. Ci ricordiamo solo delle ultime stagioni, quando ha competuto con il City e vinto trofei importanti, ma in realtà è stato tre anni senza vittorie".
E ha concluso con un monito: "Per iniziare una transizione devi avere un piano e seguirlo alla lettera. So che non è facile, perché se non va bene i tifosi chiederanno cambiamenti. Ma dobbiamo essere realistici sulla situazione del club: abbiamo avuto molti allenatori, molte idee e strategie diverse e alla fine siamo finiti nel limbo, in terra di nessuno".