Juve a lezione da Guardiola: la manita è da manuale!

Dopo aver brillato contro Al Ain e Wydad Casablanca, la Juventus incappa in una serata da incubo contro un Manchester City in versione deluxe. A Orlando, la squadra di Guardiola impone la propria legge con un netto 5-2, chiudendo il girone al primo posto a punteggio pieno. Per i bianconeri, invece, una brusca frenata che riporta alla realtà dopo un avvio di torneo illusorio.
L'incontro si apre subito con una doccia fredda per la Juve: dopo appena nove minuti, Jeremy Doku sblocca il risultato con una splendida azione individuale. Il belga riceve da Ait-Nouri, ubriaca Kalulu con una finta e infila Di Gregorio con un destro preciso sul secondo palo.
La Juventus però reagisce prontamente, approfittando di un errore clamoroso di Ederson. Il portiere brasiliano serve involontariamente Koopmeiners, che ringrazia e pareggia con un rasoterra chirurgico. È il primo gol subito dal City in due edizioni del torneo, e spezza l'imbattibilità di Guardiola nel Mondiale per Club dopo otto partite perfette.
Ma l'equilibrio dura poco. Al 26' Kalulu è protagonista di uno degli autogol più goffi del torneo: il difensore francese interviene malamente su un pallone messo in mezzo da Matheus Nunes e trafigge il proprio portiere.
Nella ripresa entra in scena Erling Haaland. Bastano pochi secondi al norvegese per lasciare il segno: su assist di Nunes, il numero 9 appoggia in rete il 3-1. Poi è il turno di Phil Foden, appena entrato, che finalizza una splendida azione corale con un tocco semplice ma letale. E non è finita: al 76', Savinho chiude il festival del gol con una perla da fuori area, spedendo il pallone all'incrocio.
Nel finale, c'è spazio per un sussulto d'orgoglio bianconero: Vlahovic si fa trovare pronto sull’assist di Yildiz e batte Ederson con freddezza per il 5-2. Troppo poco, però, per cambiare l'inerzia di una partita dominata in lungo e in largo dai Citizens, che si prendono il primato del girone.