Buffon toglie i guanti per indossare un nuovo vestito, quello del Capo Delegazione della Nazionale Italiana. Il poritere accompagnerà Roberto Mancini e farà da volto della squadra dello Stivale.
In seguito alla nomina, l'estremo difensore ha voluto ringraziare il presidente Gravina per la fiducia dimostratagli ed ha speso alcune parole in merito al suo rapporto con l'Italia.
"Fin dal primo contatto di questi ultimi giorni con il Presidente Gravina avevo già deciso di dire di sì. La Nazionale viene prima di tutto e niente mi avrebbe impedito di tornare a casa", ha esordito.
"La maglia Azzurra è sempre stata parte della mia vita: l’ho indossata con orgoglio e onorata con impegno, mi ha regalato emozioni uniche, ho pianto quando abbiamo vinto il Mondiale e quando non siamo riusciti a qualificarci", ha aggiunto.
"Il rapporto con la Nazionale dall’Under 15 alla Maggiore è stato viscerale: ogni convocazione, ogni allenamento, ogni partita, tutto è stato speciale, perché in quei momenti senti di essere lì a rappresentare la tua Nazione, la tua gente, e quella immensa responsabilità mi ha sempre dato la forza per non mollare", ha spiegato.
"Mi metterò subito a disposizione di Roberto Mancini e del gruppo entrando in punta di piedi, perché ho sempre pensato che in Nazionale non contano le medaglie che hai sul petto ma l’impegno, il sacrificio, la disponibilità verso i compagni e lo staff che sei disposto a mettere giorno per giorno", ha continuato.
"Essere al posto che è stato per anni di Gigi Riva, un esempio come uomo e come calciatore, è un onore e oggi sarà la prima persona con cui parlerò per avere da lui qualche suggerimento", ha dichiarato.
"Mi piace infine ricordare tre persone che credo sarebbero felici di questa scelta: Gianluca, che mi ha preceduto in questo ruolo; Davide, che con me e Daniele ha passato tanti giorni in Nazionale", ha concluso.