Il Derby d'Italia non delude le attese. I nerazzurri riescono ad avere la meglio su una Juventus che avrebbe forse meritato qualcosa in più. Alla squadra di Simone Inzaghi basta un calcio di rigore trasformato da Hakan Calhanoglu.
L'Inter mostra ancora segni di crisi ma riesce comunque a strappare tre punti d'oro all'Allianz Stadium con un gol dagli undici metri arrivato sul finale della prima frazione.
Nel primo tempo, Allegri manda in campo quella che forse è la migliore Juventus della stagione, alla quale è mancato solo il gol per incorniciare la prestazione.
L'incontro si apre con uno splendido intervento di Szczesny, l'unico della sua serata, sul colpo di testa di Skriniar. La Juventus risponde con la traversa colpita da Giorgio Chiellini a pochi passi dalla porta e, successivamente, con il bolide di Paulo Dybala ad accarezzare l'incrocio dei pali.
Massimiliano Allegri perde Manuel Locatelli alla mezz'ora di gioco per un problema al ginocchio e al suo posto entra il colpo del mercato invernale Denis Zakaria. Allo scadere del primo tempo, l'episodio che decide l'incontro: il Var richiama Irrati per un pestone di Alvaro Morata su Dumfries nell'area bianconera e il direttore di gara, dopo aver rivisto la giocata, decide di assegnare il calcio di rigore ai nerazzurri.
Calhanoglu viene fermato da Szczesny ma l'Inter va comunque a segno nel proseguimento dell'azione. Ma è tutto fermo: Irrati fa ripetere il tiro dal dischetto e questa volta Calhanoglu va a segno.
La Juventus abbassa il ritmo nella ripresa ma i pericoli non mancano dalle parti di Handanovic. Dusan Vlahovic, non in serata, si libera della marcatura di Perisic e calcia di pochissimo al lato mentre Zakaria colpisce il palo a un quarto d'ora dalla fine nell'ultima giocata pericolosa della Juventus.
I nerazzurri conservano il vantaggio ottenuto con fatica e volano al secondo posto in classifica, a tre punti da Napoli e Milan e con una partita ancora da giocare, proprio come i rossoneri, impegnati domani sera a San Siro contro il Bologna.
La Juventus interrompe la striscia positiva e frena in una comoda quarta posizione, a cinque lunghezze di distanza dalla Roma di Jose Mourinho.