Nella serata più importante e più decisiva dell'anno, quella che valeva una stagione, l'Inter ha avuto bisogno del suo capitano. Quello nuovo, però, non il vecchio. Che, al contrario, ha deluso molto le aspettative.
Mauro Icardi da un lato, Samir Handanovic dall'altro. I due protagonisti di un passaggio di fascia che ha fatto tantissimo rumore lo scorso febbraio sono opposti anche nelle prestazioni contro l'Empoli.
Nel 2-1 maturato sui toscani, valso una soffertissima qualificazione in Champions League, l'attaccante argentino è stato protagonista negativo. Nei 70 minuti in campo non ha brllato e ha fallito anche il rigore del 2-0. Un errore che ha fatto ripiombare San Siro nel silenzio, soprattutto dopo l'1-1 di Traoré.
Spalletti ha deciso di togliere Icardi dal campo a 20 minuti dalla fine. Come al solito da un paio di mesi a questa parte, San Siro si è spaccato: fischi e cori della curva nord, applausi da buona parte del resto dello stadio. In quella che potrebbe essere stata l'ultima dell'argentino classe 1993 in nerazzurro.
Dall'altra parte, invece, Handanovic si è preso gli applausi di tutti, la standing ovation finale. A suon di parate decisive, almeno tre interventi risolutori, da capitano di una squadra che aveva bisogno di personalità in un momento difficile. Lo sloveno non si è piegato e ha retto fino al 98', fino al fischio finale che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutto il popolo dell'Inter.
Dopo il rigore sbagliato e dopo le parate del portiere, al fischio finale di Banti la mente è andata rapidamente a quella mattina di febbraio, quando Spalletti e la dirigenza hanno deciso per il cambio di fascia di capitano, perdendo Icardi per un paio di mesi. Una decisione pesante, che ha scontentato qualcuno, come il tecnico ha evidenziato nel post.
Giusta o sbagliata che fosse, però, ha visto la fascia come 'talismano' nell'ultima partita. Il capitano come protagonista, come era stato fino a pochi mesi fa. Anche se stavolta è stato quello nuovo, mentre il vecchio ha chiuso uscendo a testa bassa.