Buffon, il ritiro di un mito
Potrebbe un giorno tornare in un ruolo dirigenziale o forse in quello di mister, ma dopo ventotto anni tra i pali, un record assoluto, il grande Buffon appende i guanti al chiodo.
Nonostante la “lotta” tra tifosi juventini e tifosi non juventini che, da sempre, dicotomizza l’Italia del calcio parlato, Buffon, dopo alcuni anni con il Parma e ben 526 partite con la squadra bianconera, è amato e stimato da tutti: non c’è scommettitore sui siti dei bookmaker online non AAMS sicuri che non abbia puntato su di lui e sulle sue prestazioni, ad ogni partita con la maglia della Juve o della nazionale italiana.
Questo grande successo è merito, sicuramente, delle performance di Buffon con la maglia azzurra, ma anche del ruolo di capitano che ha saputo rivestire, sempre con sportività e professionalità. Ma soprattutto, è merito dei risultati ottenuti sul campo, che hanno portato l’Italia e la Juventus, tra le altre cose, anche sul tetto del mondo.
Gli esordi in gialloblu con il Parma di Nevio Scala
Il piccolo Gianluigi Buffon, in realtà, non “nasce” portiere, ma centrocampista e come tale, all’età di 13 anni, viene acquistato dal Parma, squadra che gli consente di farsi notare e di esordire in serie A.
In occasione di un match, per sopperire all’assenza di entrambi i portieri, Buffon infila per la prima volta i guanti ed è una sorpresa per tutti!
I suoi allenatori sono Ermes Fulgoni e Villiam Vecchi, ma è Nevio Scala a volerlo in campo in un match importante, contro il Milan, ancora una volta per sostituire il primo portiere gialloblu. È il 19 novembre 1995 e Buffon, oltre a non prendere nessun gol, è tra i migliori in campo. In compenso, la settimana successiva, è Ciro Ferrara, in Parma – Juventus, a segnare la prima rete a quello che diventerà un vero e proprio portierone.
Per l’esordio (e la prima sconfitta) in coppa Uefa, Buffon deve attendere il 24 settembre 1996, quando il Parma affronta i portoghesi del Vitoria Guimaraes.
Ma i successi non si fanno attendere: titolare dalla stagione 1996 – 97, Buffon gioca con il Parma fino al 2001, vincendo nel 1999 Coppa Uefa, Coppa Italia e Supercoppa italiana.
Dal Parma alla Juve
Il nuovo millennio per Buffon porta un cambio di maglia, quello che gli consente di vincere di tutto e di più. Le quotazioni del portiere sono già salite e quindi la Juventus paga al Parma 70 miliardi di euro e completa l’acquisto con la cessione definitiva ai gialloblu di Jonathan Bachini (valutato 30 miliardi). Fino all’arrivo a Torino di Higuaín nel 2016, quello di Buffon sarà l’acquisto più oneroso effettuato dai bianconeri.
È l’inizio di un grande periodo per Buffon: all’ultima giornata, la Juve vince lo scudetto sorpassando in classifica l’Inter di misura, mentre l’anno successivo, stagione 2002-03, oltre ad incassare un altro scudetto, arriva in finale di Champions, perdendo però con il Milan ai calci di rigore. L’Uefa lo premia come miglior giocatore dell’anno, prima assoluta per un difensore estremo.
La stagione successiva Buffon porta a casa la Supercoppa italiana contro il Milan (e un terzo posto in campionato), mentre con Fabio Capello in panchina i bianconeri vincono due scudetti in due stagioni successive, ma le sentenze del processo Calciopoli revocheranno i titoli alla Juve.
Un anno in B, il mal di schiena di Buffon e i successi con Conte e Allegri
Quando la squadra, in seguito alla decisione del giudice, viene retrocessa in B, Buffon decide di restare, per la gioia dei tifosi (ma anche della dirigenza: dove avrebbero potuto trovare qualcuno con le stesse capacità?).
Quanto la squadra bianconera dipenda da Buffon lo si capisce nei campionati giocati tra 2007 e 2009: il portierone soffre di mal di schiena e la Juve arriva addirittura settima a fine stagione.
Sarà l’arrivo di Antonio Conte in panchina o il ritorno in forma di Buffon, divenuto capitano nel 2012 in seguito alla partenza di Alessandro del Piero, ma la Juve torna a vincere: tra il 2012 e il 2014, tre scudetti e due Supercoppe italiane. Quando ad allenare la squadra è Max Allegri, la Juventus vince il quarto scudetto consecutivo, la Coppa Italia e arriva in finale di Champions.
I record, i premi e Buffon a fine carriera
Il seguito sarà una serie di successi e record: nel 2015 arriva la quinta Supercoppa italiana con la Juve e la sesta personale; nel 2016 si aggiudica l’edizione del Golden Foot e viene inserito da France Football tra i candidati al Pallone d’oro; nello stesso anno raggiunge quota 100 presenze in Champions, mentre l’8 aprile 2017 tocca 616 presenze in Serie A; a maggio, con la Juve vince la Coppa Italia e il sesto campionato di seguito. Perde per la terza volta una finale di Champions, ma viene premiato come miglior portiere del torneo e come miglior portiere dell’anno IFFHS (per lui è la quinta volta) e arriva quarto nella classifica per il Pallone d’oro.
La stagione successiva, alternandosi tra i pali con Wojciech Szczesny, vince la quarta coppa Italia e il settimo scudetto.
Se ne va a Parigi per una breve parentesi con il PSG, ma l’avventura sulla Senna non è degna di rilievo e si conclude dopo solo un anno. Dal 2019 e fino a maggio 2021, sarà di nuovo alla Juve, ma decide di concludere la carriera proprio lì dove tutto ebbe inizio: sarà a Parma fino all’annuncio del ritiro definitivo dato sui social il 2 agosto 2023!
Ad oggi, Gianluigi Buffon ha totalizzato 657 presenze in serie A e 975 in squadre di club, 974’ di imbattibilità, 10 campionati di serie A vinti, 6 coppe Italia (record detenuto con Roberto Mancini), 7 Supercoppe italiane, cinque partecipazioni ai mondiali (come lui solo altri cinque: Carvajal, Marquez, Matthäus, Messi, e CR7) ed è il portiere più anziano ad aver parato un rigore in serie A.
E questo, per limitarci alle partite con club di squadra. La nazionale, i successi e i record in azzurro e la sua popolarità su Instagram e reti sociali in generale rappresentano un capitolo a parte, nella carriera di questo grande professionista del calcio.