Il percorso dell'Inter verso la finale di Champions League

Due anni dopo Wembley, l'Inter torna a giocarsi una finale di Champions League. Allora fu un gol di Rodri a regalare al Manchester City la sua prima coppa; ora, i nerazzurri si ritrovano di fronte l'altro colosso finanziario del calcio medio-orientale, il Paris Saint-Germain, anch'esso alla ricerca di una consacrazione europea.
A quindici anni esatti dal trionfo del 2010 firmato Mourinho, l'Inter di Simone Inzaghi arriva a Monaco con l'obiettivo di riportare a casa la quarta coppa, al termine di un percorso brillante e quasi impeccabile.
Nella fase campionato nuovo formato europeo, l'Inter ha perso soltanto una partita, all'ultimo minuto contro il Bayer Leverkusen. Prima, aveva collezionato un pareggio all'esordio contro il City e quattro vittorie consecutive senza subire gol, mostrando solidità e compattezza.
A completare il girone, i successi su Sparta Praga e Monaco hanno permesso ai nerazzurri di chiudere quarti, a pari punti con Arsenal e Barça, a due lunghezze dal Liverpool. Lautaro, partito a rilento, ha trovato il gol nei momenti decisivi, trascinando la squadra con 9 reti complessive.
Agli ottavi, l'Inter ha dominato il Feyenoord con autorità: doppiette di Thuram e Lautaro all’andata, gol del francese e rigore di Çalhanoglu al ritorno. Ma la vera prova di maturità è arrivata contro il Bayern Monaco nei quarti. All'Allianz Arena, Lautaro ha colpito con una perla, Müller ha risposto, ma Frattesi ha messo la firma decisiva. Al ritorno, Kane ha illuso i bavaresi, ma Lautaro e Pavard hanno ribaltato tutto in tre minuti. Dier ha pareggiato, ma l'Inter ha saputo resistere fino alla fine.
Il capolavoro è però arrivato in semifinale, contro un Barcellona elettrico e guidato da un Lamine Yamal strepitoso. A Montjuïc, Thuram ha segnato dopo 30 secondi e Dumfries ha raddoppiato, ma i blaugrana sono tornati in partita con forza. Raphinha ha firmato il 3-3 dopo un primo tempo folle.
A San Siro, la storia si è ripetuta: doppio vantaggio nerazzurro, rimonta catalana con Olmo e García, sorpasso di Raphinha. Ma Acerbi, con un inserimento da attaccante, ha trovato il pari al 93'. Ai supplementari, Sommer ha chiuso la porta e Frattesi, ancora lui, ha deciso la sfida. Una marcia fatta di equilibrio, sangue freddo e giocate pesanti. Adesso, per Inzaghi e i suoi, resta solo l'ultimo ostacolo: il PSG.