Dopo quattro anni di assenza dai quarti di finale di Champions League, il Barcellona dimostra di avere ancora tanto da dire nell'Europa dei grandi e trionfa in casa del Paris Saint-Germain con uno strepitoso 2-3.
L'allievo supera il maestro al al Parco dei Principi e Xavi Hernandez, al termine di una gara sofferta, riesce ad avere la meglio su un'altra leggenda blaugrana, Luis Enrique, nel primo appuntamento dei quarti.
Il Barcellona sferra il primo colpo a cinque minuti dall'intervallo dopo essere andata vicina al gol in precedenza con un colpo di testa di Lewandowski salvato sulla linea da Nuno Mendes e un mancino di Raphinha parato da Donnarumma.
Il PSG, che si deve essere preso una bella strigliata da Luis Enrique nel corso dell'intervallo, cambia volto nella ripresa e, ribalta il risultato in pochi minuti.
Al 48', Ousmane Dembélé, grande ex della partita, raccoglie una respinta della difesa blaugrana, salta un avversario con una finta e infilza ter Stegen con un siluro imparabile. Due minuti più tardi, Vitinha sbuca alle spalle della difesa catalana e batte il portiere tedesco con un diagonale chirurgico.
Al 50' è di nuovo tutto da rifare per il Barcellona, che si rimbocca le maniche e, al 62', pareggia i conti. L'appena entrato Pedri, tenuto parzialmente a riposo perché acciaccato, innesca Raphinha con un delizioso tocco morbido e il brasiliano, al volo, deposita la sfera alle spalle di Donnarumma.
Dembélé risponde colpendo l'esterno della rete ma, al 77', il Barça trova nuovamente la via del gol con un colpo di testa di Christensen, che festeggia il suo compleanno firmando il gol vittoria del Barcellona.