Un tecnico d'altri tempi: "No al Real? Ho sacrificato le vittorie per la lealtà"

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Wenger ha spiegato il rifiuto al Real Madrid. Captura/BeINSports

Arsene Wenger rivela il motivo dei tanti rifiuti al Real: "A Madrid avrei potuto vincere di più, ma con meno influenza sul club".

Storia di un matrimonio che si sarebbe potuto celebrare e, invece, è sempre saltato: quello di Arsene Wenger con il Real Madrid. Un flirt che non si è mai concretizzato per una sola ragione: la volontà del manager francese di rimanere all'Arsenal.

A confermarlo in un'intervista a 'BeIN Sport' è lo stesso Wenger, che rivela i molteplici tentativi messi in piedi nel corso degli anni dal Real per portarlo a Madrid. Sempre senza successo.

"L'unico rammarico è che forse ho sacrificato un po' le vittorie a favore della lealtà. Andando altrove avrei potuto vincere di più, con meno limiti finanziari. Ma alla fine sono felice di quello che ho fatto. Sin da piccolo ho sempre voluto lavorare come piaceva a me".

Ancora oggi, ammette Wenger, il pensiero di quel che sarebbe potuto essere e non è stato, ovvero una carriera più vincente al Real Madrid, gli ritorna in mente. Non ossessivamente, però.

"A volte me lo chiedo: 'Ho fatto bene o no?'. Ma sentivo di essere in un club dove potevo lavorare nel modo in cui volevo io. Perché cambiare e magari trovarsi in una situazione un po' più gloriosa ma meno felice, dove avrei avuto meno influenza sul club? Così ho deciso di proseguire la mia storia d'amore con l'Arsenal".

Wenger è arrivato all'Arsenal nell'estate del 1996, proveniente dai giapponesi del Nagoya Grampus. E nel nord di Londra ha segnato un'epoca, sedendo sulla stessa panchina per 22 anni. Nel frattempo il Real Madrid ha vinto qualcosina in più, ma, evidentemente, il calcio non è soltanto soldi e trofei.

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