La Juventus torna all'Old Trafford: quindici anni dopo la sconfitta in finale

BeSoccer 5 añnni fa 38
JuveMilan2003.

Nel 2003 l'ultima gara della Juventus nel Teatro dei Sogni: allora, sconfitta in finale di Champions dal Milanm, fu un incubo.

C'era un tempo in cui lo score della Juventus nelle finali di Champions League non era poi così male. Per meglio dire, non era disastroso come oggi. Chiusi gli anni 2000, Madama recitava due vittorie in sei finali. Quasi la metà. Accettabile. Poi, dal 2003, il dato si è allargato in maniera esagerata, fino ad un difficile da digerire 8-2. Altro che tennis.

2003, maggio, Manchester. Old Trafford. La prima e unica finale di Champions, o Coppa dei Campioni che dir si voglia, tra due squadre italiane. Le più vincenti nella storia del Belpaese, quella capace di dominare più di tutte in Serie A e quella con più coppe dalle grandi orecchie in bacheca. Il risultato lo conoscono tutti, Sheva decisivo ai rigori e Milan ancora sul tetto del continente. Per un 5-2 in favore delle avversarie della Juventus.

Da allora si è parlato tanto di quella finale, ma sopratutto di come la Juventus, nonostante sia tornata tra le quattro-cinque big assolute di Champions, non riesca a compiere l'ultimo passo. Battuta dal Barcellona e dal Real Madrid, Madama ha fallito l'ultimo atto della competizione con Allegri in panchina. Grande torneo, grande delusione. Ed ora, nuovamente Manchester.

Da quella sconfitta ai rigori la Juventus non ha più giocato all'Old Trafford, Teatro dei Sogni dello United che si trasformò in incubo per Del Piero, Lippi e i tifosi bianconeri. E dire che le sfide tra Manchester e Juve erano state all'ordine del giorno prima di allora, anche se mai nella finalissima.

L'ultimo dei dodici confronti fra le due squadre risale proprio alla seconda fase a gironi 2002/03, quando il Manchester United vinse 2-1 all'Old Trafford per poi perdere 3-0 a Torino. Da lì i Red Devils hanno raggiunto la finale in tre occasioni, perdendo due volte, mentre la Juventus in due annate differenti, tornando a casa delusa in entrambe.

Una storia capovolta per Juventus e Manchester United post 2003. I bianconeri sono rinati dopo Calciopoli, mentre lo United ha avuto una discesa incredibile dopo l'addio di mastro Ferguson, tra mancate qualificazioni alla Champions e annate a dir poco disastrose quando invece il pass per sentire da vicino la musichetta è stato raggiunto.

E torniamo a quel 28 maggio 2003, quando l'Italia si fermò per Milan e Juventus a confronto. I rossoneri avevano superato l'Inter in semifinale, i bianconeri il Real Madrid. Tre squadre provenienti dalla Serie A tra le ultime quattro, per i più giovani il solo pensiero è utopia pura.

Trezeguet, Zalayeta e Montero ipnotizzati, Kaladze e Seedorf maldestri. Ma le reti di Serginho, Nesta e Shevechenko dagli undici metri ebbero la meglio su Del Piero e Birindelli, dopo tempi regolamentari e supplementari a dir poco deludenti.

Dei venticinque giocatori scesi in campo solo Gigi Buffon, ora al PSG, continua a superare il tunnel degli spogliatoi come giocatore. Gli altri sono diventati grandi, discreti e piccoli allenatori in giro per l'Europa, c'è chi si è dato alla politica e chi al commento televisivo. Ora, quindici anni dopo, la Juventus prova ad esorcizzare lo stadio, mandando via il ricordo del Diavolo dallo stesso.

Nello stadio dei Diavoli, in quello che ha visto il Diavolo trionfare per l'ennesima volta, la Juventus prova a dare una svolta alla propria storia europea. Chissà se superare il Manchester United possa dare maggiore convinzione anche in vista di un'eventuale, ennesima, finale. Conquistare l'Old Trafford potrebbe far dimenticare il 2003, e magari le ultime allegriane sconfitte. Parola al campo, un decennio e mezzo dopo.

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