Il Pafos resiste e conquista un punto storico

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Il Pafos ha compiuto un esercizio di resilienza in Grecia. EFE

Olympiacos e Pafos chiudono sullo 0-0 la prima giornata della fase a gironi di Champions League. La squadra di Juan Carlos Carcedo, in dieci dal 25', resiste agli assalti dei padroni di casa guidati da José Luis Mendilibar.

Il Pafos ha esordito in Champions League strappando uno 0-0 di prestigio al Pireo contro l'Olympiacos. Un risultato eroico, ottenuto con un uomo in meno per oltre un'ora a causa dell'espulsione di Bruno e con l’infortunio prematuro della sua stella, David Luiz.

La squadra cipriota ha costruito la sua impresa con una prova difensiva magistrale: centrali e centrocampisti trasformati in un muro invalicabile, pronti a moltiplicarsi su ogni pallone. L'Olympiacos, tornato in Champions dopo quattro anni, si è schiantato contro la resilienza degli uomini di Juan Carlos Carcedo, incapace di trovare la via del gol nonostante il sostegno del proprio pubblico.

Gli imprevisti hanno reso la sfida quasi proibitiva per il Pafos, ma l'organizzazione difensiva — già mostrata nei preliminari, quando subì solo tre gol contro Maccabi Tel Aviv, Dinamo Kiev e Stella Rossa — ha retto ancora una volta. Luckassen, Pileas e Goldar hanno dominato l’area, respingendo ogni cross, mentre Michail ha risposto presente nelle rare occasioni nello specchio, con due parate decisive su Retsos.

Anche in avanti il Pafos ha provato a pungere: Jajá ha lottato isolato, fino a conquistare una punizione dal limite che Oršić ha sfiorato spedendo il pallone a un passo dalla traversa. Nell'ultima parte di gara, la squadra cipriota si è chiusa a riccio, con cinquanta rinvii dentro l'area e un ultimo, eroico intervento di Goldar che ha salvato su El Kaabi a pochi secondi dal termine.

Alla fine, il fischio finale è stato liberatorio: il Pafos, la cenerentola di questa Champions League, ha conquistato un punto storico grazie a una straordinaria lezione di resistenza.

 

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