I segreti della SPAL: solidità difensiva, 11 titolari e stadio

Non chiamatela favola e neppure rivelazione, semmai programmazione. Il fenomeno SPAL, alla sua seconda stagione consecutiva in Serie A dopo un'assenza che era durata quasi mezzo secolo e attualmente seconda in campionato insieme al Napoli, viene da lontano.

Nel 2012 infatti la SPAL ripartì da un fallimento ma grazie ai Colombarini, famiglia di imprenditori locali che si occupa di laminati plastici industriali, in solo cinque anni è tornata in Serie A e dopo una sofferta salvezza ora sembra pronta a fare qualcosa di più.

I nove punti raccolti in quattro partite, d'altronde, stanno lì a dimostrare come il progetto SPAL funzioni anche sul campo grazie al lavoro di Semplici soprattutto in fase difensiva.

La SPAL ad oggi è l'unica squadra dei maggiori campionati europei ad aver mantenuto la porta inviolata in tre dei quattro incontri disputati, subendo peraltro solo un goal nell'unica sconfitta contro il Torino.

Tra i segreti della SPAL, oltre alla solidità difensiva, c'è anche la continuità nella scelta degli uomini. Semplici infatti finora ha sempre schierato lo stesso 11 che per i tifosi spallini potrebbe presto diventare una filastrocca da vecchi tempi: Gomis; Cionek, Vicari, Felipe; Lazzari, Schiattarella, Kurtic, Missiroli, Fares; Antenucci, Petagna.

In tutto questo non va dimenticata la recente convocazione di Lazzari in Nazionale (il primo giocatore della SPAL in azzurro dal 1952) e il restyling dello stadio 'Paolo Mazza' che ha riguardato soprattutto le Curve (ora con seggiolini e copertura) ma soprattutto il raddoppio della capienza con 16 mila posti tutti a sedere.

E chissà che proprio il nuovo 'Mazza' non abbia dato una spinta ulteriore alla SPAL già in occasione della bella vittoria ottenuta lunedì scorso contro l'Atalanta e non possa farlo anche in futuro. La vecchia storia del dodicesimo uomo in campo...