Commisso non fa passi indietro: "Domenica i giocatori della Fiorentina piangevano"

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Commisso non fa passi indietro: 'Domenica i giocatori della Fiorentina piangevano'. AFP

Rocco Commisso torna sulle polemiche legate a Juventus-Fiorentina: “Nedved non mi ha dato nemmeno la mano. Cosa siamo, niente?”.

Ancora non si sono del tutto placate le polemiche nate nell’infuocato post-gara di Juventus-Fiorentina. Le dure parole rilasciate da Rocco Commisso infatti, hanno scatenato un uragano di reazioni.

In molti sono sono schierati dalla parte del presidente gigliato, ma in tanti hanno anche criticato la sua reazione trovandola scomposta e non utile a migliorare la situazione del calcio italiano.

Lo stesso Commisso intanto, nelle scorse ore è stato ospite dell’Istituto scolastico Gobetti-Volta di Bagno a Ripoli e per l’occasione, non solo ha risposto alle tante domande che gli hanno posto gli studenti, ma è anche tornato sui fatti di domenica.

“Sono contento di quello che ho detto e fatto dopo la partita contro la Juve, se arriverà una multa la pagherò. Domenica negli spogliatoi c’erano giocatori che piangevano di rabbia per quanto subito, la Fiorentina e Firenze devono essere rispettate ed io sono qui per questo”.

Dopo Juventus-Fiorentina, Commisso ha avuto un confronto a distanza con Pavel Nedved.

“Noi abbiamo fatto una bella partita e alla fine Nedved non ha avuto nemmeno il coraggio di darmi la mano. Cosa siamo, niente?”.

Il presidente gigliato ha ribadito come la sua intenzione sia quella di aiutare il calcio italiano.

“Sono qui per aiutare, non per farci del male. Il calcio inglese non è migliore del nostro eppure loro sanno fare business meglio di noi, questo anche perché hanno stadi nuovi”.

Al termine dell’incontro, Commisso non ha nascosto la sua soddisfazione per l’incontro avuto con gli studenti.

“E’ questo quello che ci vuole, è stato bellissimo. Lasciamo stare tutte le altre cose, questi sono i nostri ragazzi, sono il nostro futuro ed è importante per me far vedere che anche uno come me che è venuto dal niente ha fatto qualcosa. Spero di avergli lasciato qualcosa”.

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