I francesi non digeriscono lo Strudel bavarese

Come suggerito dal nome, la Champions League non è altro che il torneo dei campioni. Per confermarlo, nella serata di mercoledì, all'Allianz Arena sono scesi in campo solo fuoriclasse.
Bayern Monaco e Paris Saint-Germain sono stati i protagonisti di una battaglia senza esclusioni di colpi, in cui risulta incalcolabile il numero di coup de théâtre cui si è assistito.
La partita tra i due giganti d'Europa valeva come sfida di ritorno per gli ottavi di finale, dopo che l'andata al Parco dei Principi si era chiusa sul risultato di 0-1 in favore degli ospiti.
I parigini sono atterrati in Germania più determinati che mai a ribaltare il risultato ed aggiudicarsi il superamento del turno, dato che la "coppa dalle grandi orecchie" è l'obiettivo principale della dirigenza qatariota.
Non a caso, anche i rinnovi del tecnico, Cristophe Galtier, e addirittura quello del leader della nazionale francese, Kylian Mbappé, dipendevano dal proseguimento della scalata internazionazale dei rossoblú.
Inoltre, l'irrefrenabile voglia di rivalsa era anche fomentata dal fatto che i teutonici sono stati i responsabili della sconfitta nell'unica finale della storia parigina, quella dell'edizione 2019-20.
Kingsley Coman, uomo-chiave di entrambi i confronti tra le due protagoniste, è il tipico ex: cresciuto nel PSG, è poi passato al Bayern, con la maglia del quale ha determinato il crollo dei capitolini in due occasioni.
Il primo tempo della lotta tra francesi e bavaresi ha visto un evidente dominio dello schieramento ospite, che però non è riuscito a trovare il gol del vantaggio, a causa dei miracoli di Sommer.
In particolare, sono state due le azioni cruciali che avrebbero permesso all'undici di Galtier di mettere in tasca il biglietto d'accesso per il prossimo turno. Gli autori di tali incursioni sono stati Vitinha e Messi.
Il centrocampista ci ha provato da fuori area a porta vuota dosando male la forza e calciando con estrema fiacchezza, non vedendo arrivare lo strepitoso De Ligt, che in scivolata ha tolto la sfera dalla linea.
L'argentino, invece, è stato più sfortunato, quando si è spinto palla al piede nell'area piccola ed è riuscito addirittura a tirare per ben tre volte consecutive, trovando però una vera e propria muraglia sollevata da portiere e difensori.
La rete mancata si è rivelata decisiva per lo schieramento francese, che nel secondo tempo è stato schiacciato dai tedeschi, i quali avevano speso molte meno energie nei primi 45'.
Infatti, nel giro di dieci minuti circa, i padroni di casa hanno infilzato Donnarumma per ben due volte, solo che in una delle occasioni si sono visti annullare il gol per fuorigioco.
La responsabilità della rete subita è da attribuire alla eccessiva disattenzione della difesa, che si è rilassata in un momento cruciale della partita, permettendo agli avversari di riprendere il possesso.
Quando Goretzka ha visto Choupo-Moting da solo al centro dell'area non ha avuto alcuna difficoltà a servirgli la sfera e quest'ultimo ha solo dovuto spingerla in rete con il destro.
Il conseguimento del vantaggio ha avuto un valore enorme per i teutonici, che hanno potuto fare un passo da gigante verso il superamento del turno, confezionato definitivamente da Gnabry.
Quasi allo scadere, il centravanti è stato mandato sul terreno da gioco da Nagelsmann insieme a Joao Cancelo. Una collaborazione senza sbavature tra i due calciatori appena entrati ha steso la retroguardia ed ha permesso al 27enne di firmare il raddoppio.
Con l'eliminazione dal torneo più importante, la dirigenza si metterà alla ricerca di un capro espiatorio e, come spesso accade in questi casi, probabilmente sarà Galtier a vedersi le dita puntate contro.
Per la seconda volta consecutiva, il Paris Saint-Germain non è riuscito ad andare oltre gli ottavi di finale e, tenendo conto dell'esorbitante valore della rosa, è normale che i piani alti si aspettino risultati più concreti.
Dall'altro lato, il Gigante Bavarese, che ha rischiato di farsi sottomettere per una buona parte del match, può prendersi un attimo di respiro. Adesso, si unisce a Chelsea, Benfica e Milan nella cerchia dei club già qualificati.