Per il secondo anno di fila, in casa Bayern Monaco potrebbe verificarsi un cambio in panchina dopo nemmeno due mesi. Dopo le quattro partite di fila senza vittorie tra campionato e Champions League, la panchina di Niko Kovac sembra sempre più in bilico.
Il duo dirigenziale Hoeneß-Rummenigge sembra abbia già iniziato a guardarsi intorno. Sulla shortlist di nomi appuntati sul taccuino del presidente e del suo braccio destro ci sono Zinédine Zidane, Antonio Conte, Arsène Wenger e Laurent Blanc. Il francese ex Real Madrid è il preferito, ma il suo agente Alain Migliaccio ha già lasciato intendere che Zizou non considererà offerte prima dell’estate prossima.
Il peso dei nomi emersi dai giornali tedeschi grava sulle spalle di Kovac, arrivato in estate con un contratto fino al 2021. Il suo incredibile lavoro con l’Eintracht Francoforte, portato fino a lottare per la Champions League e alla vittoria in Coppa di Germania, ha convinto Hoeneß, che è tornato a difenderlo strenuamente in questo momento di difficoltà (“lo difenderò alla morte”) dopo avergli voltato le spalle dopo il pareggio interno contro l’Ajax, invitandolo ad assumersi le proprie responsabilità.
I pareggi contro Augsburg e Ajax e le sconfitte contro Hertha Berlino e Borussia Mönchengladbach hanno già fatto dimenticare le sette vittorie nelle prime sette partite stagionali.
A Säbener Straße è quindi tempo di riflessioni: domenica mattina si è tenuto un “Krisen-Treffen”, un meeting per capire come fronteggiare la crisi, tra il direttore sportivo Hasan Salihamidzic, Niko Kovac e il fratello-assistente Robert. L’ultima decisione spetta però al presidente Uli Hoeneß, che al momento sembra intenzionato a rinnovare la fiducia nei confronti del tecnico croato. Un altro passo falso potrebbe rivelarsi fatale.
Il destino di Kovac non sembra comunque legato totalmente ai risultati, ma anche allo spogliatoio, di cui è già stato vittima Carlo Ancelotti un anno fa. Diversi giocatori sembrano scontenti del loro minutaggio, tra i quali Wagner, Martínez e Mats Hummels. Quest’ultimo sembra abbia sofferto troppo alcune panchine e secondo la Bild è considerato da Kovac l’anello debole della difesa.
La situazione più spinosa riguarda però James Rodríguez, che si sarebbe scontrato faccia a faccia con il proprio allenatore, facendogli notare che “il Bayern non è l’Eintracht” in riferimento alla gestione degli allenamenti e della squadra, gli stessi temi per cui in estate Kovac era stato elogiato pubblicamente da giocatori e stampa tedesca.
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— FC Bayern München (@FCBayern) 7 ottobre 2018
In difesa dell’allenatore nativo di Berlino è sceso Lothar Matthäus, leggenda del club, ex dirigente e attuale commentatore di Sky Sport DE, che ha attaccato proprio il colombiano: “Soltanto perché Kovac non lo abbraccia più come faceva Heynckes, non è autorizzato ad avere queste reazioni. E non ha mostrato nulla contro il Gladbach. Quello che ho visto mi ha fatto pensare che Kovac aveva ragione a metterlo in panchina”.
“Troppi giocatori pensano solo per sè stessi – ha aggiunto Matthäus allargando il discorso - come James, Robben, Ribéry, Lewandowski. Uno si lamenta del minutaggio, l'altro dei pochi palloni, un altro si sfoga con la stampa. Non è rispettoso verso compagni, allenatore, club e dirigenza”.
Proprio la conferma dei veterani, in particolare la ìRobbéry', è considerata da molti, Matthäus compreso, il motivo primario per cui il Bayern attraversa un periodo difficile, nonostante entrambi abbiano speso parole importanti per Kovac durante il ritiro estivo (“sa come parlarci e gestirci”).
I due dopo l’infortunio di Coman – che rientrerà nel 2019 – sono tornati centrali nel progetto e sono finiti ancora sul banco degli imputati. L’impressione è che però nel Bayern in questo momento il problema non sia legato ai singoli, ma alla squadra nella propria totalità: gli errori si dividono equamente tra tutti i componenti di una rosa che, secondo molti, è stata sopravvalutata dalla dirigenza.
La mancanza di un grande colpo sul mercato e i pochi investimenti hanno fatto arrabbiare soprattutto i tifosi, che si aspettavano un grande colpo che difficilmente verrà messo a segno: “Non spenderemo mai determinate cifre”, ha prontamente ricordato Hoeneß quest’estate.
Anche Niko Kovac ha difeso il suo gruppo, nella conferenza stampa prima dello 0-3 interno subito dal Borussia Mönchengladbach. “La settimana scorsa si diceva che saremmo già stati campioni, che saremmo rimasti imbattuti. Qualche giorno dopo si dice che non abbiamo un'idea di gioco e un piano partita. Mi fa un po' ridere”, ha affertmato il tecnico.
Intanto domenica pomeriggio tutta la squadra è andata in visita all’Oktoberfest, come da tradizione bavarese, ma il clima sembra ben lontano dall’essere di festa.