Il concetto di mascotte di un tornero è qualcosa di fondamentale per la riuscita della rappresentanza grafica della competizione. La scelta di un'icona permette una più facile diffusione dell'evento ed è utile ad imprimere il ricordo nella mente degli spettatori.
Nelle edizioni del Mondiale di calcio dal 1930 al 1962 sono state assenti e, da quando è nato Willie, mascotte inglese del 1966, tutte le formule successive non ne hanno più potuto fare a meno.
Alcune sono più riuscite di altre, forse per forma, forse per colore, forse perché ricordano un animale e non un qualcosa di astratto. Tuttavia, l'aspetto più affascinante è che tutte hanno segnato un pezzo della storia del calcio mondiale.