Tonali si racconta: "Non volevo lasciare il Milan"

Il centrocampista del Newcastle, Sandro Tonali, ha rilasciato una lunga intervista a 'Cronache di Spogliatoio', raccontando il suo passaggio dal Monza al Milan e le difficoltà vissute nei primi anni in rossonero.
"Non volevo lasciare il Milan. E quella cosa lì mi pesava molto", ha confessato Tonali, spiegando come il club gli abbia chiesto un sacrificio economico: "Mi hanno chiamato e mi hanno detto: 'Ok, però bisogna rinunciare a qualcosa, dobbiamo parlare'".
Il centrocampista ha ammesso di aver perso la bussola dopo il grande salto in rossonero: "Mi sono ritrovato al Milan, la squadra per cui ho sempre tifato da bambino, con un contratto da circa due milioni e mezzo di euro. Ho detto: 'Ok, ce l'ho fatta, sono arrivato, basta. Più di così, cosa c'è?'".
Tonali ha raccontato come il benessere economico e il trasferimento a Milano lo abbiano inizialmente destabilizzato: "Non venivo da una città, non venivo da una famiglia ricca. Mi dicevo: 'Ok, basta, ora mi diverto'. E quindi ero un ragazzino di vent'anni che giocava nella sua squadra del cuore, ma non avevo più obiettivi. Questo si rifletteva anche in campo".
Dopo una prima stagione complicata, il Milan ha comunque scelto di riscattarlo dal Brescia: "Sono rimasto a Brescia, sul lago, trascorrendo ogni giorno a guardare il telefono per 20 giorni. Era un'aria pesante. Credo che il momento di difficoltà me lo sono tolto nelle prime due partite della seconda stagione, che erano un dentro o fuori".
Infine, ha voluto ringraziare il presidente del Brescia, Massimo Cellino, per avergli permesso di coronare il suo sogno: "Ha rinunciato ad altre offerte più alte per assecondare il mio desiderio di andare al Milan. È una persona buona che mi ha preso a cuore".