Non c'è solo un pallone, due porte e ventidue giocatori nel mondo del calcio. Ci sono i problemi extra-campo, che si riflettono sullo sport più famoso al mondo. Spesso sono politici, come l'impossibilità di far sfidare le squadre ucraine e russe nelle competizioni europee. O almeno fare di tutto per evitarle.
Stavolta il problema politico è relativo ad un solo giocatore, una delle stelle della sua squadra. A Nyon, nel sorteggio di Europa League, il caso ha abbinato la squadra azera del Qarabag, ormai mina vagante delle competizioni continentali, contro l'Arsenal di Emery. E di Henrick Mkhitaryan.
Azero, Mkhitaryan dovrebbe in teoria giocare la trasferta del prossimo ottobre contro il Qarabag. In teoria, perchè il conflitto tra l'Azerbaijan e la sua Armenia per il controllo del Nagorno-Karabakh potrebbe al rifiuto del visto pe entrare nel paese.
Combattuta a inizio anni '90, la guerra per il controllo Nagorno Karabakh, è un enclave del el sud-ovest dell'Azerbaigian, che conta però una maggioranza armena. Già nel 2015 Mkhitaryan dovette saltare Qabala-Borussia Dortmund per il medesimo problema.
"La sicurezza generale e quella di tutti i nostri giocatori è sempre una priorità assoluta per noi" fanno sapere dall'Arsenal. "Daremo un'occhiata a questa situazione, parleremo con il giocatore e prenderemo una decisione dopo aver analizzato il tutto".
L'UEFA è al lavoro per trovare una soluzione: "È una procedura standard per noi inviare lettere di supporto ad associazioni, club o ambasciate al fine di ottenere visti per i giocatori che possono viaggiare in un altro Paese e giocare nelle partite delle competizioni UEFA". Mkhitaryan spera, i tifosi dell'Arsenal idem. Parola alla politica.