Il responsabile dell'area calcio della Juventus Federico Cherubini ha raccontato in una lunga intervista a 'Tuttosport' i retroscena del ritorno di Cristiano Ronaldo al Manchester United negli ultimi giorni di mercato.
"Diciamo subito che margini per trattenerlo non ce n’erano. Una volta che Cristiano Ronaldo ci parla nel modo in cui ci ha parlato, non ci può essere epilogo diverso. In quei giorni è stato molto diretto, esprimendo la sua volontà. Non potevamo costringere una persona a rimanere in un contesto che non riconosceva più", ha esordito il dirigente bianconera.
Il contratto del lusitano sarebbe comunque scadute al termine della stagione 2021-22: "E la scelta di fronte alla quale ci siamo messi non era: esce Cristiano, come lo sostituiamo. Era: esce Cristiano, dobbiamo pensare ad anticipare un pezzo di futuro, quello che comunque avremmo costruito al termine di questa stagione, quando sarebbe scaduto il suo contratto. E così abbiamo fatto".
Moise Kean non dev'essere considerato il sostituto di Cristiano Ronaldo: "Ecco, quello è proprio sbagliato. E si dovrebbe sgombrare il campo da questo ragionamento. Noi anticipiamo il futuro di un anno, non sostituiamo Ronaldo con Kean. Anche perché Ronaldo non è sostituibile, non credo che ci sarebbe stato sul mercato qualcuno di assimilabile a lui.
L'addio di Ronaldo è da considerarsi come la fine di un ciclo: "Esce Cristiano e, diciamo, chiude una sorta di ciclo, di fase, di era CR7 alla Juve e se ne apre un altro, che non è la sostituzione di un calciatore con un altro di cui poi peso il valore e le differenze, ma un’operazione in linea con la direzione che comunque avremmo preso. Cercando di dare un segnale: riportare a casa un ragazzo che esce dall’attività di base del club, così che possa diventare un esempio per chi ne fa parte ora, il segnale che nella Juventus c’è spazio per chi cresce nel settore giovanile", ha concluso.