Lewandowski lascia la Polonia: frattura totale con il ct e lo spogliatoio

Robert Lewandowski è passato da simbolo della nazionale polacca a figura divisiva nel giro di pochi giorni. Secondo media come 'Sport.pl' e 'Przegląd Sportowy', la rottura tra il numero 9 e il resto della squadra è ormai insanabile, in seguito alla sua decisione di ritirarsi dalla nazionale.
L'annuncio è arrivato domenica scorsa attraverso i suoi canali ufficiali: "Considerate le circostanze e la perdita di fiducia nell'allenatore, ho deciso di lasciare la nazionale finché lui sarà alla guida. Spero di tornare a giocare per i migliori tifosi del mondo", ha scritto Lewandowski, riferendosi al ct Michal Probierz, che resterà alla guida della selezione.
La Federazione ha comunicato ufficialmente la notizia alle 21:00 (ora italiana), e solo 40 minuti dopo l'attaccante ha pubblicato la sua decisione. A quanto pare, la scintilla è stata la scelta di Probierz di togliere la fascia di capitano a Lewandowski, assegnandola a Piotr Zielinski. Una mossa che ha trovato ampio consenso all'interno dello spogliatoio, dove – secondo la stampa – sarebbero addirittura partiti applausi.
Il malumore dell'attaccante non sarebbe nato però solo da questo episodio. Durante l'ultima sosta di marzo, nella vittoria per 2-0 contro Malta, Lewandowski avrebbe chiesto di partire dalla panchina e, a fine gara, si sarebbe reso protagonista di un acceso confronto negli spogliatoi, arrivando a insultare alcuni compagni. Un comportamento che ha incrinato definitivamente i rapporti.
Ufficialmente, l'assenza di Lewandowski dal ritiro di giugno era stata attribuita a un infortunio a fine stagione, ma già da tempo si vociferava di tensioni interne. Dopo 159 presenze e 85 gol con la maglia della nazionale, la sua esclusione ha rappresentato un vero e proprio terremoto per il calcio polacco. Ora, resta da capire se si tratti di un addio definitivo o di un ritiro temporaneo, legato solo alla permanenza dell'attuale ct.