L'eccesso di velocità, possibile causa della morte di Diogo Jota

Emergono progressivamente nuovi dettagli sull'incidente stradale in cui hanno perso la vita Diogo Jota e André Silva. Secondo i primi risultati dell'indagine, il tragico schianto sarebbe stato causato da un eccesso di velocità superiore ai 120 km/h, limite consentito nel tratto interessato. A riferirlo è la 'Guardia Civil' spagnola all'agenzia EFE.
La perizia tecnica, tuttora in corso, si concentra sulle tracce lasciate sull'asfalto da una delle ruote del veicolo coinvolto. Gli investigatori ritengono che questi segni confermino l'elevata velocità al momento dell'impatto. Secondo le stesse fonti, alla guida dell'auto c'era Diogo Jota, mentre suo fratello, André Silva, viaggiava come passeggero.
L'incidente si è verificato nella notte tra mercoledì e giovedì, al chilometro 65 dell'autostrada A-52, in direzione Benavente, nella provincia di Zamora. Stando alle ricostruzioni, il veicolo guidato da Jota avrebbe tentato un sorpasso quando uno pneumatico posteriore è improvvisamente esploso, provocando la perdita di controllo, l'uscita di strada e un successivo incendio che ha causato la morte dei due giovani calciatori.
Le autorità sottolineano che l'indagine è ancora in fase di sviluppo e non si esclude che possano emergere ulteriori elementi. Una volta conclusa, la relazione finale sarà trasmessa al tribunale di Puebla de Sanabria, come riportato da 'El Español'. Nel frattempo, il mondo del calcio – e dello sport in generale – continua a rendere omaggio ai due atleti, ricordandoli con affetto e commozione.