Il Girone C del Mondiale in Qatar è stato, con ogni probabilità, uno dei più emozionanti della 22ª edizione della massima competizione del calcio. Argentina, Messico, Arabia Saudita e Polonia hanno disputato due finali già alla terza giornata.
Gli aztechi sono stati i peggiori nei primi due appuntamenti, in cui hanno ottenuto un pareggio e una sconfitta, non riuscendo a trovare la rete e subendo due gol contro l'Albiceleste.
La rivelazione è stata sicuramente quella dei sauditi, che al debutto hanno steso la "Scaloneta" ribaltando uno svantaggio di 1-0 e chiudendo i novanta minuti sul risultato di 1-2, lasciando tutti a bocca aperta.
L'ultima possibilità per accedere al tabellone successivo ha visto due sfide molto avvincenti, che si sono disputate in contemporanea: Argentina-Polonia e Arabia Saudita-Messico. Avevano tutti la possibilità di qualificarsi o essere eliminati.
Questa era una di quelle situazioni in cui il calcio è capace di suscitare emozioni indescrivibili, in cui si sussulta per ogni tocco di palla e si finisce a piangere, tanto per la delusione, quanto per la gioia.
Nel caso del secondo incontro tra quelli menzionati, è stato chiarissimo il totale dominio della "Tricolor" dal primo all'ultimo minuto e sono stati vari i momenti in cui i tifosi biancoverdi si sono illusi di aver ottenuto il biglietto per gli ottavi, poi strappato da gol annullati e imperdonabili cedimenti nel finale.
Il primo tempo è stato un assedio senza esclusione di colpi, in cui gli aztechi hanno più volte sfiorato il vantaggio, che non è arrivato prima della seconda parte, in cui c'è stato un tiro a bersaglio travolgente contro la porta araba.
La grinta dei "luchadores"
Al rientro dagli spogliatoi, la formazione di Martinez ha continuato a mantenere le redini dell'incontro, raccogliendo i meritati frutti dell'impegnativa offensiva della prima metà. A partite dal 48', è stata inarrestabile.
Con il corner ottenuto all'inizio del secondo tempo, il pallone è piombato in area e, dopo due tocchi dei compagni, è finito davanti a Martin. L'attaccante lo ha visto e lo ha colpito con risolutezza, rendendo impossibile la parata, vista la brevissima distanza dalla linea di porta.
Ma non è finita qui... perchè dopo soli cinque giri di cronometro, la "Verde" ha messo a segno anche il raddoppio, iniziando a soddisfare in minima parte l'insazabile fame di vittoria che era stata repressa fino a quel momento.
Al 53', Chavez si è fatto carico di una punizione da media distanza. Il centravanti dell'América ha osservato lo specchio e poi ha piazzato un missile a spiovere che ha preso un effetto inimmaginabile, tracciando una traiettoria che lo ha portato all'incrocio dei pali.
Il palpabile sogno infranto
È in quel momento che le cose hanno preso una svolta inaspettata: la Polinia perdeva con due gol di scarto dall'Argentina e il Messico ne aveva appena insaccati due. In totale parità di punti, di differenza reti e negli scontri diretti, i centramericani erano sotto per i "fair play", ovvero per il numero di cartellini gialli.
Bastava un gol, solo un altro superamento della linea protetta da Al Owais, per far sí che il sogno diventasse realtà, che si raggiungessero gli anelati ottavi di finale, in cui ci sarebbe stato uno scontro con i campioni in carica.
Gli aztechi non si sono arresi e dal sangue dei "luchadores" hanno tirato fuori la carica di chi inizia ad assaporare una vittoria impossibile, di chi sa che gli sforzi e le corse affannate stanno inizando ad avere un senso e che la gloria ripagherà tutto.
Non a caso, per altre due volte sono riusciti a gonfiare la rete, per altre due volte! In entrambe le situazioni, prima il "Chucky" Lozano e poi Antuna, sono stati colti in fuorigioco dal guardalinee, che senza esitazione ha sollevato la bandierina.
Sono stati quelli i momenti decivisi, in cui tutta la sfortuna si è concentrata verso una squadra che stava lottando senza risparmiare neanche un briciolo di energie, punita dall'eccessiva smania di bucare la porta.
Durante i sette lunghissimi minuti di recupero, quando dall'altro campo era arrivata la notizia che confermava la vittoria dell'Albiceleste per 2-0 (che se avesse messo a segno il terzo, avrebbe fatto un favore ai messicani), gli aztechi hanno gettato la spugna.
Un contropiede dei "Figli del Deserto" ha permesso a Al Dawsari di rendere vano ogni sforzo fatto dalla "Tricolor". Il centrocampista ha costruito un uno-due con un compagno e poi è riuscito a superare Ochoa nell'unico tiro dentro lo specchio.
Oramai non c'era più niente da fare. L'Argentina e la Polonia si erano piazzate lì, quest'ultima con un solo gol in più e tre cartellini gialli in meno a quelli accumulati dai messicani, che probabilmente al prossimo Mondiale saranno la nazionale meno aggressiva, perché avranno imparato la lezione.
La classifica definitiva del Girone C genera altri incroci interessanti per la prima parte dell'eliminazione diretta. Sul tabellone degli ottavi, accanto alle neoqualificate Argentina e Polonia, appaiono rispettivamente i nomi di Australia e Francia.