Dopo l'incredibile beffa dell'esclusione dal Mondiale in Qatar (che prenderà il volo il prossimo 20 novembre), ancora motivo di incubi per i tifosi italiani, la Nazionale ha provato stasera a farsi perdonare, conseguendo una vittoria importantissima contro l'Ungheria.
Il passaggio del turno della fase a gironi di Nations League garantisce agli Azzurri la possibilità di disputare la seconda parte del torneo, quella ad eliminazione diretta.
La squadra di Mancini si trova quindi tra le "Final Four", ovvero le quattro squadre che si sono classificate in testa ai rispettivi gironi della Lega A.
Fino ad ora, solo tre sono le Nazionali che si sono assicurate il biglietto d'accesso: nel primo gruppo c'è la Croazia, che ha superato la Danimarca di un solo punto; nel secondo si aspetta il match determinante tra Portogallo e Spagna, in cui alla squadra ospite serve obbligatoriamente la vittoria; nel terzo girone c'è la Nazionale azzurra, che si è garantita il superamento alla fase successiva proprio stasera, scavalcando gli Ungheresi per un solo punto; infine, nell'ultimo insieme si distacca l'Olanda, con ben 6 punti di differenza dalla seconda in classifica, ovvero il Belgio.
Roberto Mancini doveva in qualche modo farsi perdonare l'erroraccio commesso contro la Macedonia del Nord e adesso la sua formazione - l'unica tra quelle sopracitate che non andrà in Qatar - ha l'obiettivo di imporsi almeno in questa competizione, proprio per dimostrare che gli Azzurri hanno ancora un grande carattere per gareggiare tra le "big" del mondo.
"Abbiamo fatto molto bene per 70 minuti, gli ultimi venti non mi sono proprio piaciuti. Ma sono contento lo stesso, siamo stati bravi. In ogni caso, c'è ancora tanto su cui lavorare", ha affermato il ct a freddo subito dopo il fischio finale.
Effettivamente, gli italiani sono entrati in campo dimostrando una grande fame di vittoria, di gol, di punti e di ripresa. Nei primi 20' ci sono stati due tentativi che avrebbero potuto significare il vantaggio azzurro.
Al 6º minuto, Cristante ha servito un cross che in realtà non voleva essere pericoloso, ma Gulacsi si è fatto scappare la sfera dalle mani, lanciadola alle sue spalle con un movimento goffo. Se non fosse intervenuto un difensore proprio sulla linea di porta, l'Italia sarebbe passata subito in testa.
Dopodiché, al dodiceismo minuto, Barella ha servito un'apprezzabile parabola per il napoletano Di Lorenzo, che ha staccato di testa con forza e precisione. Fuori di poco e risultato invariato. Lo stadio ha tremato in entrambe le occasioni.
Al minuto 27, Giacomo Raspadori non ha perdonato la disattenzione della difesa ungherese. Il gol poteva essere di Gnonto, involatosi verso l'area in velocità. Il 18enne ha provato a piazzare un buon tiro, ma lui e il pallone si sono schiantati sull'uscita felina di Gulacsi, che si è trovato schiacciato dal numero 11 azzurro, travolto dall'ultimo uomo.
La palla è schizzata via e, prima che i magiari potessero rendersene conto, Jack si è lanciato in un agguato con sorprendente rapidità, ha superato un avversario e ha infilato la sfera in rete, prima che chiunque tornasse in posizione e capisse cosa stesse succedendo.
Solo quattro minuti dopo, Di Lorenzo ha pensato di fare un omaggio a Lorenzo Insigne, piazzando un "tiraggiro" di quelli tipici dell'ex capitano del Napoli. Il pallone ha letteralmente sfiorato il palo esterno.
Fine primo tempo e Ungheria abbastanza timida in attacco. Pare quasi che Marco Rossi pensasse di riuscire a difendere lo 0-0 durante l'intera partita, ma non ci sono stati molti segni di vita, prima della seconda metà.
Al rientro dagli spogliatoi, sono bastati 7' per firmare il raddoppio. Raspadori accende l'invasione servendo un passaggio molto preciso a Cristante, che si smarca e raccoglie il pallone a pochi centimetri dalla linea di fondo. Dalla sua posizione - interno dell'area, lato destro, quasi sul fondo - il centrocampista giallorosso non poteva fare altro che lanciarla nel mezzo, forse convinto che nessun compagno l'avrebbe raccolta. Il suo rasoterra supera indisturbato l'intera muraglia magiari e anche Gulacsi.
Federico Dimarco mostra di essere "l'uomo cannone": si spara a velocità supersonica verso il secondo palo e ci mette la punta, con la voracità di chi vuole marcare il suo primo gol in maglia azzurra. Rete gonfiata e Italia in vantaggio per 2-0.
Prima della fine, quando l'Ungheria ha deciso di svegliarsi e tentare la "remuntada", Gigio Donnarumma ha pensato di dare prova dei suoi superpoteri: in quatto occasioni ha effettuato parate-miracolo che hanno salvato il risultato e permesso agli azzurri di restare tranquilli. Come se non bastasse, tre dei tiri appena menzionati sono avvenuti a pochissimi secondi di distanza l'uno dall'altro.
Immaginiamo che figure mitologiche come Zoff o Buffon avrebbero sorriso vedendo il portiere del PSG immolarsi con tanta ostinazione di fronte ai proiettili avversari. All'ex Milan va il merito di aver mantenuto la porta completamente inviolata, quando anche la difesa azzurra aveva peccato di distrazione, lasciando spazi possibilmente nocivi.
Infine, a dieci minuti dal fischio finale, Bastoni ha strattonato Adam in area mentre quest'ultimo si accingeva a sfondare Donnarumma. L'arbitro non ha fischiato, ma ha dovuto richiedere l'intervento del VAR, in seguito alle proteste. Il fallo era relativamente scontato ed avrebbe comportato anche l'espulsione del difensore nerazzurro, dato che era ultimo uomo.
Tuttavia, Benoit Bastien conferma la decisione di non concedere il rigore, lasciando tutti meravigliati, tifosi italiani compresi, consapevoli del fatto che un tiro dal dischetto a sfavore era probabilmente meritato.
In conclusione, Roberto Mancini si deve preparare alle semifinali della Nations League, dove magari riuscirà a portare anche Ciro Immobile, assente stasera in seguito ad una conversazione un po' ambigua tra il ct e il presidente della Lazio, Claudio Lotito. La seconda fase del torneo si disputerà a giugno 2023 e avrà luogo nelle terre piovose dei Paesi Bassi.
Ora si attende la "finale" del Gruppo A2 a Braga, che vede il Portogallo scendere in campo con la Spagna. Nel match iberico, ai padroni di casa basta un pareggio, mentre la "Roja" ha bisogno dei tre punti, se vuole fare il salto all'eliminazione diretta.
September 26, 2022