Dieci anni dopo, in Inghilterra - ma non solo - quella partita se la ricordano tutti. Ma proprio tutti. 90 minuti entrati di diritto nella storia non solo del Manchester City, che battendo per 3-2 il QPR ha conquistato il titolo dopo 44 anni d'astinenza, ma della stessa Premier League. Perché emozioni del genere, forse, si erano vissute solo nel celeberrimo Liverpool-Arsenal di 'Febbre a '90'.
Apre Zabaleta al termine del primo tempo, ma il QPR non demorde e, nella ripresa, segna due volte: prima con Djibril Cissé, ex attaccante della Lazio, poi con Mackie. Il tutto nonostante l'espulsione comminata al bad boy Barton. Ma nel finale accade l'imprevedibile: Dzeko segna il 2-2 al 2' di recupero e poi, negli ultimissimi secondi, Aguero batte Kenny completando una rimonta ai limiti dell'assurdo.
Tutto visto e rivisto. Emozioni entrate nella storia recente del City. Eroe di quel pomeriggio: Sergio Aguero, naturalmente. Protagonista secondario: Mario Balotelli. Entrato dalla panchina a un quarto d'ora dalla fine al posto di Tevez e decisivo, con il passaggio perfetto per il 3-2 del Kun. Un episodio che, qualche anno dopo, lo stesso Aguero ha raccontato entrando nei dettagli.
"Gli ho detto: 'Stammi vicino, voglio provare a giocare con un uno-due. Lui mi risponde: 'Sì, sì!'. Ma non so se mi stesse ascoltando, è un po' folle e non so se mi abbia capito. Però pochi secondi dopo ho ricevuto palla, ho cercato Mario con lo sguardo e gliel'ho data. Lui nonostante fosse in caduta, me l'ha ridata e io sono riuscito a segnare".
E Balotelli? Nel post partita era l'immagine della serenità.
"Meglio vincere così che 6-0... Ero in panchina, sono andato a scaldarmi con Micah (Richards, ndr) quando loro hanno segnato il secondo goal. Micah si è arrabbiato e io gli ho detto 'Vinceremo'. Ed è andata così. Se qualcosa è impossibile non ci credo, ma questo era possibile, per cui ci credevo".
Il resto è storia. Il Manchester City ne avrebbe vinte altre tre, di Premier League: nel 2014, nel 2018 e nel 2019. Ma la prima volta è sempre la prima volta. Specialmente per com'è arrivata. E specialmente per un club che, negli anni precedenti, aveva dovuto perfino subire l'onta di una retrocessione nella terza serie inglese.