Da anni è uno dei portieri più in evidenza della Serie A, un autentico pararigori: Andrea Consigli è ormai uno dei punti di riferimento del Sassuolo di Roberto De Zerbi, realtà assodata del calcio italiano.
Nel corso di una diretta Instagram per comunicare con i propri tifosi, il portiere neroverde ha ricordato i rigori parati che gli sono rimasti impressi nella mente.
"Quello parato a Ronaldinho a San Siro, nello stadio in cui ho sempre sognato di giocare e dove andavo a vedere le partite da bambino. Un altro che ricordo con grande piacere è quello contro il Lucerna sul risultato di 1-1: allora ci qualificammo per la prima storica volta in Europa League".
L'esultanza dopo un penalty parato richiama quella dell'artista marziale Conor McGregor.
"Gli sport di combattimento sono i miei preferiti dopo il calcio. McGregor ho iniziato a notarlo quando non era ancora la star di adesso: lui fa quel tipo di camminata e mi piace esultare così dopo aver parato un rigore, visto che non posso giore per un goal segnato".
C'è una partita che Consigli non dimenticherà mai per il condensato di emozioni che la caratterizzò.
"Senza dubbio un Cagliari-Atalanta: parai due rigori nel primo tempo e presi una ginocchiata in testa da un compagno che mi mandò all'ospedale. Passai dalle stelle alle stalle".
Nello spogliatoio del Sassuolo c'è una priorità videoludica che prevale su tutte.
"Al fantacalcio non ho mai giocato in vita mia, a volte sento che ne parlano Caputo e Peluso ma non come una malattia. La vera malattia nel nostro spogliatoio è FIFA, prende tutti: dai più giovani al 40enne. Quindi, più che il fantacalcio, togliete FIFA dalle case dei calciatori del Sassuolo".