Per i tifosi del Milan e gli amanti del bel calcio era un idolo, costretto a dire basta a soli 30 anni: i continui guai fisici hanno messo fine alla carriera di Marco Van Basten, stella tra le stelle di quella squadra di invincibili allenata da Arrigo Sacchi.
Nell'intervista concessa a 'Il Corriere della Sera', il 'Cigno di Utrecht' ha ammesso che il rapporto con il tecnico di Fusignano non è mai stato completamente sincero, al netto delle tante vittorie che hanno mascherato tutti i dissidi.
"Non c’è mai stato feeling personale tra me e lui. Non mi ha mai dato l’impressione di essere onesto nei rapporti umani. Quando non era contento di come ci allenavamo, se la prendeva con i giovani, con i più deboli, che magari invece erano in testa a tirare il gruppo".
Il ritiro precoce ha provocato gravi problemi all'ex attaccante olandese, colpito dalla depressione in uno dei periodi più bui della sua vita.
"Ero convinto che sarei durato per sempre, dicevo ai miei compagni che avrei smesso a 38 anni. La depressione? All’inizio non capivo. Ero troppo concentrato sul mio stare male. Mi chiedevo perché quella sofferenza dovesse toccare proprio a me. Non ho mai avuto una risposta".
Infine un aneddoto risalente ai tempi dell'Ajax dove giocava un giovane Zlatan Ibrahimovic: anche all'epoca il carattere dello svedese era quello irriverente di sempre.
"Tornai all’Ajax e un ragazzo mi provocò. Sei van Basten, mi disse passandomi la palla, fammi vedere cosa sai fare. Ma io ormai non potevo più muovere la caviglia. Chi era? Sono sicuro che lo conoscete. Si chiamava Zlatan, di cognome Ibrahimovic".