Dopo i recenti episodi di violenza in Argentina che hanno portato al rinvio del ritorno della finale della Copa Libertadores, la CONMEBOL ha proposto una soluzione.
In seguito ad una riunione del presidente della CONMEBOL, Alejandro Dominguez, con Rodolfo D'Onofrio e Daniel Angelici, dirigenti di River e Boca, si è arrivati alla conclusione che non 'risulta prudente' disputare la finale in Argentina.
Il motivo? "Gli atti di violenza hanno messo a rischio la sicurezza di giocatori e dei tifosi", ha dichiarato CONMEBOL, che ha ricordato che sono ancora in corso le indagini.
L'organismo si appella all'articolo 4 del Regolamento della Libertadores, nel quale si chiarisce che l'obiettivo della CONMEBOL è quello di "garantire i principi di integrità, continuità e stabilità delle competizioni", così come "l'uguaglianza delle opportunità, l'equilibrio e la credibilità di tutte le persone coinvolte nella competizione".
Nella conferenza stampa, Dominguez ha rimarcato che la finale NON si giocherà in Argentina: "Abbiamo deciso che la partita, se così si può definire, si giocherà fuori dal territorio argentino".
27 novembre 2018
Sempre da quanto appreso nel comunicato, la finale si giocherà tra l'8 e il 9 dicembre, in orario e sede ancora da definirsi.
L'entità che governa il calcio sudamericano ha garantito che coprirà il costo dei viaggi e dell'alloggio di 40 persone per squadra e che il tema della sicurezza sarà coordinato con le autorità corrispondenti.