Un telecronista dell'emittente locale "CanalecinqueTV" ha aperto la cronaca dell'incontro definendo "uno schifo" il fatto che ci fosse una guardialinee donna a coadiuvare l'arbitro.
"È uno schifo vedere le donne arbitrare in un campionato in cui le squadre investono centinaia di migliaia di euro. Che la FIGC permetta qualcosa del genere, è una barzelletta", sostiene il Vessicchio durante l'apertura.
Queste affermazioni non sono passate inosservate all'Ordine dei Giornalisti Italiani, che gli ha immediatamente ritirato il tesserino.
Anche Marcello Nicchi, presidente dell'AIA (Associazione Italiana Arbitri), ha condannato duramente il fatto attraverso un comunicato ufficiale che recita: "Rimango senza parole per le frasi discriminatorie ed inqualificabili usate da Sergio Vessicchio, telecronista locale, nei confronti della nostra Annalisa Moccia, solo perchè donna. Ad Annalisa e a tutti gli arbitri donne va la nostra totale solidarietà, per l'apporto che danno giornalmente alla nostra categoria".
Vessicchio, nonostante la condanna unanime nei suoi confronti, ha difeso la sua posizione con un messaggio pubblicato su Twitter, in cui non si redime: "Credo personalmente che far arbitrare le donne nel calcio sia sbagliato per molti motivi, per cui mantengo la mia idea. Perchè tutti questi moralisti non lottano per far giocare le donne insieme agli uomini? Questa è la vera discriminazione", scrive.
I fatti sono sotto l'occhio del Dipartimento per le Pari Opportunità del Consiglio dei Ministri e l'AIA ha informato che prenderà parte legalmente per difendere l'immagine degli arbitri e guardalinee donne.