Il veleno nella coda. Juventus-Bologna ha offerto degli attimi abbastanza concitati nel finale con un episodio da moviola che ha lasciato più di qualche dubbio ai felsinei: un tocco col braccio di Matthijs De Ligt in area che l'arbitro Irrati ha ritenuto da non sanzionare col calcio di rigore.
Per i rossoblù sarebbe stata l'occasione di pareggiare una gara tirata fino all'ultimo secondo, con la traversa colpita da Santander e il successivo miracolo di Buffon sul tentativo acrobatico dello stesso attaccante paraguaiano.
Nel post-partita, il collaboratore di Sinisa Mihajlovic (comunque presente in panchina all'Allianz Stadium nonostante la pioggia e l'umidità), Emilio De Leo, ha così commentato il 'fattaccio' avvenuto nell'area bianconera.
"Il braccio di De Ligt è largo, a prescindere dal fatto che abbia toccato o meno il pallone col piede. Avremmo gradito una revisione da parte dell'arbitro direttamente al VAR: sarebbe stato uno spot più bello per chi ama il calcio. Una questione di rispetto nei nostri confronti".
Sulla stessa lunghezza d'onda l'amministratore delegato Claudio Fenucci.
"La nostra linea societaria ci impone di non commentare gli episodi arbitrali a caldo. Ma De Leo ha ragione: l'arbitro doveva rivederlo".
Irrati invece non è stato richiamato da Fabbri che, evidentemente, ha giudicato il tocco non punibile dopo il precedente contatto con il piede che ha fatto carambolare la sfera sul braccio sinistro dell'ex difensore dell'Ajax.