Non poteva esserci ritorno in campo più dolce per Stefano Sturaro che, dopo una lunghissima assenza per infortunio, ha subito segnato. E proprio contro la 'sua' Juventus.
Il centrocampista, intervistato da "Sky Sport", qualche giorno dopo la vittoria ottenuta dal Genoa contro i bianconeri ha raccontato quanto provato domenica all'ora di pranzo.
"E' stata un'esplosione di emozioni, una boccata d'aria dopo tantissimi mesi poco fortunati. Mi sono emozionato tanto nel vedere negli spogliatoi nel post partita persone del Genoa con le lacrime agli occhi. Questo sentimento e queste emozioni è raro trovarle in una squadra di calcio, credo sia la vera forza del Genoa".
Sturaro peraltro non ha vissuto il ritorno in rossoblù come una 'retrocessione' rispetto alla Juventus.
"Il Genoa non è stato assolutamente un passo indietro, sto vivendo questo momento della mia carriera rientrato da un lungo stop e devo ripartire ancor meglio di prima, in un ambiente che conosco e molto più familiare, dove ho la possibilità di tornare a dimostrare il mio valore".
La Juventus però resta sempre nel cuore di Sturaro che augura ai bianconeri di vincere la Champions League.
"L'Atletico? Ho vissuto partite così, ho avuto la fortuna di far parte di una Juventus che ha raggiunto due finali di Champions, poi sfortunatamente andate male. Ho visto la partita, hanno fatto qualcosa di speciale: spero possano raggiungere ciò che desiderano da anni. Vivere l'ambito Juve 365 giorni l'anno ti fa capire cosa significhi far parte di questa società: posso solo augurare il meglio alla Juventus e farò il tifo per loro".
Le tante polemiche sulla valutazione del suo cartellino non scalfiscono Sturaro che a precisa domanda preferisce non rispondere.
"Se valgo 18 milioni? I soldi sono relativi, non li ho spesi io: non è una domanda che dovete fare a me. Cercherò sul campo e fuori di dare una motivazione al Presidente per aver speso bene questi soldi, poi da fuori uno può dire quello che vuole. Fa parte del mestiere, siamo abituati anche a questo".
Infine il centrocampista non nasconde di sognare ancora l'azzurro dell'Italia.
"La Nazionale resta sempre un sogno, come tempo fa: i sogni uno cerca di rincorrerli e di realizzarli".