Modric, Subasic, Mario Mandzukic. Sono loro senza ombra di dubbio i tre protagonisti della Croazia in questo Mondiale 2018. La rappresentativa di Dalic è arrivata fino alla finale del torneo per la prima volta nella propria storia e nella giornata di sabato proverà a diventare Campione: sperando nei goal dell'attaccante juventino.
Arrivano complimenti da ogni dove per la punta della Croazia, che negli ultimi anni si è riciclato come attaccante esterno sotto Allegri: nella sua rappresentativa è però l'unico terminale offensivo, come ai primi tempi bianconeri. Come al Bayern Monaco.
"Non ho mai capito perché il Bayern lo ha dato via" si domanda Stefan Effenberg, leggenda dei baveresi, a T-Online. "Se non fosse così vecchio avrebbe un valore di 200 milioni di Euro,è un attaccante completo che lavora per la squadra e segna anche grandi goal".
Mandzukic in questi giorni è il croato più chiaccherato, anche più del possibile Pallone d'Oro Modric. Lo stesso fuoriclasse del Real Madrid ha elogiato il compagno in conferenza stampa: "Veder il modo in cui lotta è una motivazione in più per tutti i compagni".
Un discorso ripreso dal ct della Croazia, Dalic: "E' un giocatore top, ma top top. Non fa alcuna differenza, che sia un'amichevole o una finale, che giochi ala o punta. Non ci sarà mai un allenatore che avrò problemi con lui, sarebbe fondamentale per qualunque squadra".
Contro la Francia, nella finale dei Mondiali russi, Mandzukic sarà la punta del 4-2-3-1 o del 4-33: con il ritorno a casa di Kalinic, l'attaccante della Juventus è diventato unico centravanti di Dalic.
Pronto a dimenticare le delusioni nelle finali di Champions League perse nel 2017 e nel 2015. Parola al campo: parola ad un 32enne non più giovanissimo ma comunque decisivo.