Sbandata, distratta, ingenua: in una sola parola, irriconoscibile. La Juventus formato Champions League ha deluso le aspettative perdendo di misura a Lione dopo uno dei peggiori primi tempi della gestione Sarri, finito inevitabilmente sul banco degli imputati.
A preoccupare i tifosi bianconeri è l'impressione di una netta involuzione rispetto ad altre partite in cui si è solo intravisto il 'sarrismo' tanto declamato: delle idee del tecnico toscano in questa squadra c'è poco o nulla, come se i giocatori fossero ancorati allo stile ben diverso di Allegri.
Nel suo editoriale per 'Il Corriere della Sera', il noto giornalista Mario Sconcerti ha provato a spiegare i motivi di questa debacle juventina, auspicando un intervento diretto della società per portare a compimento gli obiettivi stagionali.
"È che nemmeno la Champions riesce ormai a togliere la Juve dal torpore. Segno che è diventato la conseguenza di una rottura. Credo sia il tempo di un intervento della società, c’è un’aria stabile di sbandamento, come se mancasse la chiarezza di una linea. Non servono interventi drammatici, serve che si cominci a curare quella che ieri sera è diventato un disagio ufficiale, non più solo psicologico, ormai anzi dannatamente tecnico".
E per la Juventus gli esami importanti non finiscono qui: domenica sera si giocherà lo scontro diretto con l'Inter senza - con ogni probabilità - il supporto dei tifosi a causa dell'emergenza Coronavirus e da questa partita - e non solo - dipenderà il futuro in panchina di Sarri. Perché alla Juventus 'vincere è l'unica cosa che conta' e una stagione senza trofei conquistati non sarebbe tollerabile.