Dopo la presentazione ufficiale, Maurizio Sarri ha rilasciato la sua prima intervista da allenatore della Juventus, durante la quale ha spiegato i motivi della sua scelta di tornare subito in Serie A e soprattutto firmare con i bianconeri.
Sarri ha parlato al sito ufficiale della Juventus, sottolineando come l'aspetto professionale sia stato messo davanti anche alle questioni di cuore legate al suo passato nel Napoli.
"La Juventus è stata il club che mi ha cercato con più convinzione e determinazione. Questa cosa mi ha colpito e mi ha fatto decidere abbastanza velocemente di andare in una grande società che fino a un anno prima era la mia nemica storica con cui avevo combattuto in maniera abbastanza forte.
La sensazione è quella di essere in un grande club, con un gruppo coeso di persone di grande mentalità e determinazione. L'esperienza in Premier è stata straordinaria per tanti motivi, ma poi ho capito che dopo un anno era il momento di tornare a casa".
Alla Juventus troverà Cristiano Ronaldo, quel tipo di giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere in squadra ed allenare.
"E' più facile per un grande giocatore far diventare grande un allenatore che per un allenatore far diventare grande un giocatore normale. All'inizio la pensavo diversamente, ma adesso credo che è molto più importante un giocatore per me che io per un giocatore".
Sarri prenderà il posto di Allegri, con le stesse pressioni e perplessità iniziali con le quali ha dovuto fare i conti l'ex tecnico bianconero.
"Senza dubbio è un'eredità pesante, nei prossimi cinque anni sarà difficile ripetere gli stessi risultati. Quindi bisogna tentare di dimenticare tutte queste responsabilità, divertirsi e far divertir, ma anche vivere l'Europa per quello che è. Nel senso che la Juventus così straripante in Italia può fare pensare che possa esserlo anche in Europa, ma putroppo il nostro movimento adesso non è a questo livello. Ma poi ti alzi la mattina è l'obiettivo è solo uno: vincere".
Che Juventus sarà? Sarri prova a descriverla, sottolineando però come ogni squadra ha le sue caratteristiche.
"Dipende molto dai giocatori, il tentativo sarà quello di giocare un numero di palloni superiori ma questa è una filosofia di gioco. In linea generale vorrei mantenere anche certe caratteristiche della squadra di Allegri, che era capace di soffrire e mettersi sotto con 10 minuti di supremazia. Non si deve perdere tutto il 99% di positivo che c'era nella Juventus di prima".