Maurizio Sarri ha approfittato del dopo partita del match perso contro l'Atletico Madrid a Stoccolma per parlare senza peli sulla lingua come mai forse aveva fatto prima, da quando è cominciata la sua avventura alla Juventus.
Non solo le parole inattese sullo stallo del mercato bianconero in uscita che condiziona pesantemente anche quello in entrata, con parecchi esuberi da tagliare ed una situazione definita "imbarazzante", ma una certa preoccupazione espressa per lo stato delle operazioni nel cantiere bianconero a pochi giorni dall'inizio del campionato.
"Se basteranno queste due settimane che mancano al debutto? Io di solito non ci arrivo pronto. Escluso il Chelsea, che mi sembra di essere l'allenatore esordiente in Premier rimasto imbattuto per più tempo, nelle esperienze italiane ho sempre fatto fatica. Il Napoli vero venne fuori alla prima partita europea a metà settembre. Speriamo di metterci una pezza...".
Sarri spiega a che punto è l'opera di cambiamento di una squadra che con Allegri masticava un calcio completamente diverso.
"Non so quanto è la mia Juve in percentuale, ma so che nei ragazzi sta entrando nella testa la voglia di condurre la partita. L’idea di base inizia ad esserci: la palla gira e si vede anche la giusta pressione, però mancano i dettagli che poi incidono sul risultato".
Quei dettagli sui quali il tecnico ex Napoli spera di "mettere una pezza", prima che la sua Juventus diventi quella macchina da gioco che Agnelli e i tifosi bianconeri si aspettano.