No, il matrimonio tra Rick Karsdorp e la Roma non si è svolto come giocatore e club si sarebbero attesi. Un gravissimo infortunio, una convalescenza lunga, la difficoltà nel ritrovare il ritmo partita e, infine, il ritorno in prestito al Feyenoord. Dove l'olandese può ora sfogarsi contro il club che ancora ne detiene il cartellino.
Al magazine 'Voetbal International', Karsdorp rivela infatti un retroscena dei suoi due anni alla Roma. Anni in cui ha messo poco piede in campo, come detto, ma nei quali non sono mancate le emozioni. Negative, però.
"Lì ti lasciano molto da solo. Alcuni ragazzi camminano cinque minuti prima dell'inizio dell'allenamento, mentre altri hanno già trascorso due ore in palestra. Ci sono allenamenti in cui non parli con nessuno, ognuno fa le proprie cose. È tutto molto egocentrico, individuale. Quando ero alla Roma, ero davvero scioccato. È questa l'atmosfera giusta?".
In Olanda, in quel Feyenoord dove nelle scorse stagioni si è messo in mostra, per Karsdorp è finalmente iniziata una nuova vita.
"Mi piace di più, mi trovo meglio. In spogliatoio si ride e si scherza. Ho bisogno di una buona atmosfera, quindi mi sento bene. Alla Roma non avevo fiducia in me stesso. Mi sono tolto un peso dalle spalle, tutta la tensione è scomparsa, perché sapevo che avrei potuto andarmene. Poi però ho giocato bene due amichevoli, così bene che ho pensato: non è che ora vogliono trattenermi? Così ho chiamato il mio agente Kees Ploegsma. Il vantaggio è che ho lavorato bene a Roma, il che mi fa sentire completamente in forma fisicamente e mentalmente".