La Sampdoria che spera ancora in una qualificazione europea ha chiaramente avuto come protagonista indiscusso il bomber Fabio Quagliarella. Ai taccuini del Corriere dello Sport l'attaccante napoletano ha parlato della sua carriera e dei suoi obiettivi per il futuro.
Il diretto interessato considera questo momento come il più bello della sua lunga carriera.
"Ho 36 anni, ma il sogno della mia vita calcistica è oggi. Un derby vinto, la classifica cannonieri, la Nazionale e Mancini che mi coccola. Dal punto di vista tattico sono cambiato, non sono mai stato una vera prima punta. Sono anche cambiato, non voglio che la tattica diventi una camicia di forza, ho imparato a gestirmi sotto tanti punti di vista".
Ronaldo e Messi fanno un altro sport, di questa generazione l'unico che può raggiungerli è Mbappè.
Tra le squadre della sua carriera, non ci fosse stato Antonio Conte nel mezzo, avrebbero potuto esserci Lazio o Roma.
"Nell'estate del 2013 c'era in programma un giro di attaccanti. Io alla Roma, Gilardino alla Juve e Borriello al Genoa, ma all'ultimo si inserisce pure la Lazio. Tare mi tempesta. Ma mi arriva la telefonata di Conte che mi dice che se andrò via farà casino e non darà il placet. Roma e Lazio mi mettono alle strette ma alla fine scelgo di restare alla Juventus".
Due i momenti più difficili della sua carriera, l'infortunio al ginocchio del 2011 e la questione 'stalker'.
"L'infortunio al ginocchio nel 2011 ed il terrore di non poter tornare ai miei livelli. Lo stalkeraggio è stato una bastonata, per fortuna negli anni la verità è stata ristabilita ma ho conosciuto una atroce sofferenza allargata a chi mi voleva bene. Porterò con me la cicatrice, ma per fortuna la gente di Napoli ha capito che non volevo lucrare sul club che amavo di più".
A Genova si sente bene come non potrebbe forse da nessun'altra parte, ma lo stimola l'idea di poter andare a giocare nella Major League Soccer americana.
"Una volta sono stato vicino ad andare all'estero al West Ham. Qui a Genova sto da Dio ma mi piacerebbe un'esperienza in MLS. Ferrero è un personaggio, ci facciamo un sacco di risate".
Gli piacerebbe, una volta appese le scarpette al chiodo, restare nel mondo del calcio. Ma probabilmente non come allenatore.
"Conto di restare nel mondo del calcio, ma non so se andrò in panchina perchè mi crea troppa ansia. I tecnici che stiamo di più, a parte Giampaolo, sono Sarri, Gasperini e De Zerbi".