Pugno duro del Cagliari contro gli atti di razzismo che si sono manifestati alla Sardegna Arena negli scorsi mesi: interdizione a vita per 3 tifosi causa insulti discriminatori.
L'annuncio è stato dato nel pomeriggio dallo stesso club sardo, con un comunicato in cui è stato annunciato il triplo Daspo.
“Il Cagliari Calcio comunica di avere emesso tre misure interdittive rivolte ad altrettante persone riconosciute e denunciate per aver rivolto a giocatori avversari parole discriminatorie e offensive di carattere razzista durante le gare disputate alla Sardegna Arena nel corso degli ultimi mesi.
L’individuazione dei soggetti coinvolti, titolari di biglietto occasionale nei settori Distinti e Tribuna, è stata possibile grazie all’azione coordinata di steward e del personale preposto alla sicurezza interna del club. In ottemperanza al codice regolamentare in vigore, ma soprattutto a tutela dei tifosi del Cagliari, della città di Cagliari e di tutta la Sardegna, che in termini di accoglienza e rispetto non hanno certo bisogno di prendere lezioni, sono state irrogate sospensioni del gradimento perpetuo, che impediranno a chi si è macchiato di queste azioni deprecabili di entrare alla Sardegna Arena, per qualsiasi manifestazione, per sempre.
Il livello di attenzione e sensibilità atto ad impedire che nessuno possa compromettere i valori nei quali la Società e i suoi tifosi credono è e sarà sempre la priorità del Cagliari.”
Un forte messaggio anti-razzista, riconosciuto anche dalla Lega Serie A: il presidente Paolo Dal Pino ha invitato anche le altre squadre ad estendere il Daspo, così da non farli assistere a nessuna manifestazione sportiva.
"Complimenti al Cagliari e al presidente Giulini per aver dato seguito con azioni concrete a quanto annunciato in tema di lotta al razzismo. Questa è la strada da seguire per allontanare per sempre comportamenti incivili dai nostri stadi. Sarebbe auspicabile che l’interdizione di questi soggetti fosse estesa a tutti gli altri stadi della Serie A in modo che, come avviene in alcune realtà all'estero, non possano più assistere ad alcuna partita di calcio".