E’ una vigilia estremamente importante quella che si sta vivendo in casa Inter. Mercoledì sera infatti, i nerazzurri affronteranno a Wembley il Tottenham in un match che mette in palio punti decisivi per la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta della Champions League. Ai meneghini, attualmente secondi nel Gruppo B alle spalle del Barcellona, manca un solo punto per festeggiare l’accesso agli ottavi di finale con un turno d’anticipo.
Luciano Spalletti, parlando nella consueta conferenza stampa di presentazione del match, ha spiegato: “Ho sentito l’intervista di Pochettino, dal Tottenham mi aspetto quello che lui ha detto. Loro proveranno a vincere le ultime due partite, sono convinti di avere la forza per farcela. Io, fin dal giorno del sorteggio, sapevo che per qualificarci dovevamo buttare giù una delle più grandi squadre d’Europa. Pochettino è un allenatore forte dal punto di vista tecnico e tattico perchè la sua squadra cambia modulo però si vede in qualunque forma quella che è la mano di un tecnico che conosce il suo mestiere. E’ forte anche dal punto di vista psicologico e questa è una cosa importante quando si lavora in uno dei migliori club a livello europeo. Dico quindi che può succedere quello che lui dice, ma può succedere anche il contrario”.
Il tecnico nerazzurro ha spiegato cosa vorrebbe dire qualificarsi per gli ottavi: “Sono tantissimi anni che il mondo interista aspetta di giocare queste partite. Per i nostri tifosi è fondamentale vedere che noi siamo disposti a tutto per questo risultato. Possiamo qualificarci, ma dovremo sudarcela fino all’ultima goccia. Abbiamo le possibilità per farcela viste quelle che sono le qualità della mia squadra. Possiamo giocarcela contro qualunque avversario e in questa gara non ci sarà nulla da nascondere nè per noi nè per loro, sarà uno scontro a viso aperto”.
L’Inter, riuscendo a qualificarsi superando un girone così complicato, potrebbe già capire qual è il tipo di percorso che potrebbe fare in Europa: “Se riesci a qualificarti eliminando delle squadre così poi nulla può esserti precluso. Sarebbe un qualificarsi con una delle più grandi squadre e questa è una cosa che ti può regalare la convinzione di poter andare avanti nelle sfide successive. Io credo però che questa sia una cosa che è ormai nelle menti dei giocatori della mia squadra, ho visto i ragazzi cresciuti da un punti di vista mentale. Quando si hanno venti giocatori forti in un gruppo, a volte si rischia di farli diventare tutti delle riserve, nella mia squadra invece, il fatto che ci sia tanta competitività li sta rendendo tutti titolari. E’ questo l’atteggiamento che si deve avere, è questo che dà sostanza”.
Quella di Wembley sarà una partita importantissima: “E’ una di quelle gare che noi dobbiamo ambire a giocare. Non deve esserci pressione perchè anche si va a giocare in un monumento del calcio come Wembley noi siamo abituati a giocare a San Siro, siamo abituati a giocare in certi tipi di stadi con un certo tipo di calore a favore e contro. La partita con il Tottenham sarà un termometro per capire se si è da Inter e, per quello che ho visto io, ormai ci siamo abituati ad un certo tipo di atteggiamento”.
I nerazzurri potranno contare su due risultati su tre: “La qualificazione è tutta da guadagnare, non abbiamo vantaggi ed è questo che devono pensare i giocatori. Dovremo dare tutto, ci sarà da sudare, ma sapevamo dall’inizio che sarebbe stato così. Se qualcuno dei miei giocatori pensa che domani non sia fondamentale cercare il risultato allora è nel posto sbagliato”.
Il Tottenham ha recentemente battuto il Chelsea in campionato: “L’ho vista bene la partita e l’ho anche rivista. Sono entrati bene in campo e il Chelsea ha sbagliato troppo, non è riuscito il tipico palleggio di Sarri. Il Tottenham è forte, ha qualità di strappo sulle fasce, ha forza fisica, sa giocare bene a calcio. Se però riesci a fare cose che poi a loro danno fastidio, lo scenario si può ribaltare. Sarà importante l’impatto con la partita, dovremo giocarcela con la nostra identità”.
Gli Spurs, nove mesi fa, hanno affrontato la Juventus in Champions: “E’ passato del tempo da quella partita. Il Tottenham è in un ottimo momento, ma molto dipenderà da quella che sarà la qualità che riusciremo ad esprimere. Sarebbe un errore pensare di poter fare risultato soltanto difendendo nella nostra area di rigore. Dovremo fare la partita corretta, questo sempre tenendo conto degli avversari”.
Nel match d’andata, l’Inter riuscì ad imporsi in maniera incredibile: “Da allora abbiamo affrontato due tra le squadre migliori d’Europa, siamo entrati in questo tipo di realtà. Nella prima sfida siamo andati anche in difficoltà, ma abbiamo fatto delle cose buone. Contro il Barcellona abbiamo imparato altre cose e nel ritorno abbiamo pareggiato giocando con un atteggiamento corretto. Sono partite che ti danno delle notizie e secondo me i giocatori dell’Inter hanno la testa giusta”.
Spalletti si è soffermato sulle condizioni della sua squadra: “Asamoah e D’Ambrosio probabilmente saranno della partita, ma abbiamo anche altre possibilità. Per quello che ho visto, sarà sempre più dura scegliere la squadra titolare. Ci sono alcuni giocatori più freschi che non hanno giocato con il Frosinone, ma abbiamo avuto giorni sufficienti per recuperare e comunque l’importanza di certe partite annulla ogni tipo di difficoltà”.
Il tecnico nerazzurro ha spiegato in cosa può migliorare l’Inter: “Dobbiamo ottenere quei risultati e quelle vittorie che ti danno la coscienza di avere quel tipo di carattere lì. Queste sono cose che non si acquisiscono in una partita sola, ma servono lunghi periodi”.