Con una sofferenza immane e grazie a un super Handanovic, l'Inter è riuscita a qualificarsi alla Champions League per il secondo anno di fila: nel 2-1 all'Empoli c'è tutta un'annata vissuta sulle montagne russe, da momenti altissimi a cadute clamorose che hanno messo a forte rischio l'obiettivo.
Luciano Spalletti ha confermato il risultato di dodici mesi fa ma sa benissimo che il suo destino è segnato: il futuro della panchina nerazzurra si chiama Antonio Conte, atteso a Milano nei prossimi giorni per firmare il contratto che lo legherà al club meneghino.
Intervenuto in conferenza stampa dopo la partita di San Siro, il tecnico di Certaldo non ha perso l'occasione per tirare le orecchie ai giornalisti, facendo capire di essere pienamente al corrente di quello che è destinato ad accadere a breve.
"Scrivi quello che vuoi ma poi non fate i viscidi che non si presentano in conferenza. Diciamocele le cose, è finita. Il confronto mi va bene, ci sto alla grande: rifatemele anche il prossimo anno queste domande. Ora a parlare sarà la società e io ascolto. Cambierà poco, sono state scritte tante cose in tre mesi e poi alla fine non è vero niente. No ragazzi. Bisogna aspettarsi quello che diranno e tireranno fuori, a me piacerebbe rimanere all'Inter".
Spalletti ha rivendicato con orgoglio i risultati ottenuti negli ultimi tre anni e mezzo, dal ritorno alla Roma fino all'esperienza in nerazzurro.
"Poi dobbiamo rincontrarci visto che non ci sono tutti (in conferenza) e bisogna mettere un po' di cose a posto in questi tre anni e mezzo di Roma e Inter. Quando tornai alla Roma eravamo a -6 dall'Inter e gli arrivai 25 punti davanti. Poi all'Inter ho fatto meglio della Roma per due anni".
A 'Sky Sport' Spalletti aveva detto di ritenersi sorpreso se la società dovesse comunicargli qualcosa di differente rispetto alla permanenza a Milano, con tanto di lapsus 'juventino'.
"Non conosco il futuro, è chiaro che se mi dicessero qualcosa di diverso rimarrei sorpreso. Conte è stato confermato al termine di Juventus-Ajax da Agnelli, poi sappiamo tutti com'è andata a finire. Ah no, scusate, era Allegri...".