Andrea Barzagli si è meritato un posto tra le grandi bandiere della Juventus. In otto anni e mezzo di militanza, non solo ha vinto otto Scudetti, quattro Coppe Italia e quattro Supercoppe Italiane, ma ha costituito con Buffon, Bonucci e Chiellini uno dei pacchetti difensivi più forti della storia del calcio italiano.
Barzagli, che recentemente ha annunciato il suo addio al calcio giocato, in un’intervista JTV ha svelato come è approdato alla Juve.
“Non so come mai, ma il nostro direttore Paratici veniva a vedermi a Wolfsburg. Mi ha svoltato la vita e la carriera. Ho sempre sognato di andare in una grande squadra, speravo di andarci dopo il Mondiale, ma erano tutte attrezzatissime e quindi ho scelto di andare in Germania. Li ho vinto un campionato incredibile con una squadra che mai aveva vinto nella sua storia, poi è arrivata al Juve ed ho detto subito sì. Con lo Stadium poi è cambiato tutto, l’inaugurazione ci ha fatto capire cosa vuol dire la Juve. Il primo Scudetto ci ha lanciato, poi la bravura del presidente, il club, il marketing hanno fatto il resto ed hanno portato giocatori importanti, ultimo tra i quali Cristiano Ronaldo”.
Il trio Barzagli-Bonucci-Chiellini, la famosa BBC, è già entrata nella storia della Juventus e non solo.
“All’inizio giocavamo a quattro con Chiellini terzino, poi in occasione di una partita con il Napoli Conte ha deciso di giocare con il 3-5-2, il loro stesso modulo, e tutto è iniziato così. Tutti avevamo giocato poco a tre, ma si sono incastrate bene varie cose. Per Bonucci si è rivelato essere il modulo perfetto, io e Chiellini eravamo più marcatori. All’inizio non è stato facile, ma poi per anni abbiamo fatto realmente bene”.
Barzagli ha ricordato il primo anno di Conte.
“Arrivò Pirlo che spostava gli equilibri, Buffon era al top dopo alcuni infortuni, prendemmo Vidal e Vucinic, la squadra si stava formando. Nelle amichevoli ci furono dei problemi, ma quando si è cominciato abbiamo dimostrato di essere tosti”.
A Torino Barzagli è stato tra i grandi protagonisti di quel ciclo che ha regalato otto Scudetti di fila.
“La cosa straordinaria è rivincere. In otto anni un campionato puoi anche sbagliarlo, noi siamo partiti male il quinto anno, ma poi abbiamo vinto. Se porti a casa otto Scudetti di fila crei una mentalità incredibile. Il titolo più sofferto è stato quello del 2018, il più difficile quello del 2016. Lo Scudetto più bello è sempre il prossimo, ma visto che io ho finito dico che è stato il primo”.