Il risultato più sorprendente della prima giornata di Champions League ha visto come protagonista Peter Olayinka, attaccante nigeriano dello Slavia Praga, che ha segnato nel pareggio contro l’Inter.
La rete a San Siro per l’attaccante della squadra ceca ha assunto un valore ancora più grande, oltre al risultato, e cioè quello di una rivincita personale.
Olayinka era infatti fra i componenti della rosa dello Skenderbeu, società albanese sanzionata con l’estromissione per 10 anni dalle coppe europee da parte dell’UEFA, per via della combine di una cinquantina di incontri a partire dal 2010. Questa al momento è la più pesante sanzione della storia emanata dall’Uefa.
La rete di Olayinka è arrivata a seguito di una respinta di Handanovic, una sorta di seconda possibilità. Come quella datagli dallo Slavia Praga, che l’attaccante ha saputo cogliere per passare dai protagonisti del disgraziato Skenderbeu a quelli del primo miracolo europeo di questa Champions League.
Un’impresa sportiva che ha seriamente rischiato di essere ancora più grande, essendo stato riacciuffato il suo goal solamente al 92esimo minuto dall’intuizione di Barella.