E' una confessione schock quella di Michael Owen, ex enfant prodige del calcio inglese e capace di vincere un Pallone d'Oro ancora prima di compiere 22 anni nel 2001.
L'ex attaccante di Newcastle, Liverpool e Manchester United, intervistato da BT Sports, infatti ammette: "Quando mi sono fatto male per la prima volta agli adduttori, sono finito. Ho cambiato modo di giocare: prima saltavo gli avversari, scattavo nello spazio e crossavo o facevo grandi goal, ma negli ultimi 6-7 anni mi sono trasformato nel giocatore che riuscivo ad essere.
Ero terrorizzato alla sola idea di scattare, temevo che mi sarei strappato l'adduttore. Il mio istinto mi diceva di fare come sempre, sono nato per essere un calciatore, ma ogni volta che mi facevano un lancio in profondità tremavo e temevo l'infortunio''.
Owen quindi rivela: "Ho perso tutto, per 6-7 anni ho odiato il calcio. Non vedevo l'ora di ritirarmi, perchè non ero io quello che scendeva in campo: la cosa peggiore è che sono entrato in depressione, non mi mettevo neanche nella condizione di scattare. E quindi mi nascondevo, andando in zone del campo in cui non sarei mai dovuto essere''.
Il calvario di Owen è cominciato nel 2005 quando, dopo non essere riuscito a sfondare al Real Madrid, è tornato a Newcastle dove ha rimediato il serio infortunio che ha cambiato la sua carriera. L'inizio della fine.