Dopo 18 anni, le strade di Daniele De Rossi e della Roma si separeranno. Come annunciato dal club giallorosso, contro il Parma il centrocampista disputerà la sua ultima partita con l'unica maglia indossata in carriera.
Il numero 16, a poche ore dall'ufficialità del divorzio, ha preso la parola in conferenza stampa.
"Mi è stato comunicato ieri. Ho quasi 36 anni e se nessuno ti chiama per un rinnovo la direzione è quella. Avevo la sensazione di avere ancora uno o due anni da calciatore qui, ma sono decisioni che vanno accettate. Non ho voluto cercare e chiedere niente. Non ho direzioni particolari. Io mi sento un calciatore e ho voglia di giocare a pallone. Fossi stato dirigente io il contratto me lo sarei rinnovato, quest'anno al netto degli infortuni ho giocato bene. L’ultima volta ho firmato per due anni il giorno dopo che ha smesso Totti. Uno se si fa due calcoli se lo aspetta. Ci penserò poi a trovare una squadra. Cercare squadra è una cosa completamente nuova per me, devo parlare con la mia famiglia, con il mio procuratore".
La decisione è stata frutto esclusivamente della società, come ha confermato anche De Rossi.
"Ha deciso la società e non io, ma qualcuno un punto la deve mettere, mi è dispiaciuto parlare poco quest’anno con la società. Io vorrei giocare ancora qui, loro non vogliono, questa è una differenza di vedute. Le distanze creano anche queste incomprensioni e spero la Roma migliori sotto questo punto di vista, ma questo è il calcio. Va rispettato e devo accettarlo. Sapevamo tutti che avevo un contratto in scadenza, Monchi mi aveva rassicurato. Poi non sono più andato a chiedere nulla a nessuno".
Il futuro rimane incerto, ma per De Rossi rimane la certezza delle scelte fatte nel corso della sua carriera: rimanere sempre alla Roma, con cui ha collezionato 615 presenze e 63 reti.
"Non cambierei la mia decisione di essere stato sempre fedele a questa squadra, ho avuto l'opportunità di andare via in squadre ipoteticamente più vincenti della Roma. Avrei firmato per fare 15 anni in Serie C come mio padre, poi sono stato fortunato: ho fatto il lavoro che sognavo nella mia squadra del cuore".
Nel futuro però non si vede come dirigente, nonostante le proposte dalla società giallorossa. Piuttosto l'allenatore, come affermato.
"Ho sempre avuto la sensazione che potrei fare l’allenatore, il dirigente non mi ci vedo. A Roma sarebbe diverso. Spero Totti possa avere sempre più potere. Mi piacerebbe più fare l’allenatore a fine carriera".
De Rossi ha anche parlato del suo rapporto con i tifosi.
"I tifosi hanno sempre dimostrato di tenere veramente a me e non li ho mai cambiati per qualche ipotetica coppa. Magari mi troveranno in qualche settore ospiti con panino e birra a tifare per i miei amici. Ringrazio anche gli avversari: l'astio che sentivo mi faceva sentire vivo".
Queste le parole del CEO della Roma Guido Fienga sul rinnovo di contratto e sulle modalità con cui è maturata la decisione.
“Ieri mi sono incontrato con Daniele e gli abbiamo comunicato la decisione della società di non rinnovare il contratto, con la scadenza di quest’anno. La società ha avuto diversi scossoni e le poche chiacchiere con Daniele sono frutto anche dei cambi nel quadro dirigenziale".
Fienga ha anche epsresso il desiderio di vedere De Rossi nei quadri dirigenziali della Roma.
"Gli abbiamo espresso il desiderio di averlo nella Roma come dirigente. La società non lo poteva considerare più come giocatore ma come persona pronta e matura per aiutarci a riorganizzare la Roma. Spero ancora Daniele accolga l’idea di starmi accanto, vorrei avere un vice come lui. Sono sicuro prima o poi accoglierà questa proposta, che è sempre valida. Daniele ha espresso altre idee, sono idee che rispettiamo, così come lui sta rispettando le nostre”.